(Teleborsa) - Sul provvedimento inserito in Legge di Bilancio che dovrebbe tagliare le pensioni di medici e statali il Governo è pronto a fare dietrofront. Dopo le polemiche sollevate e l'annuncio, da parte dei medici, di uno sciopero nazionale di 24 ore, il governo decide di rivedere la norma sul taglio alle pensioni dei medici previsto dalla manovra. Il taglio, che coinvolge 732 mila dipendenti pubblici, che si sono detti pronti a protestare il prossimo 5 dicembre, sarà dunque rivisto. Ad annunciarlo, ieri, sia il ministro della Salute Schillaci che il collega titolare dei Rapporti con il Parlamento Ciriani.
Ciò che si teme maggiormente è la fuga dei dipendenti pubblici, con possibili ripercussioni su liste d'attesa e corsie, ma anche per le pratiche del PNRR aperte negli enti locali. Sul dossier quindi è stato deciso un supplemento di indagine. "Si sta lavorando e sono in corso verifiche ulteriori, per trovare possibili soluzioni nell'ottica di un intervento complessivo", ha dichiarato il ministro dei rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. "C'è tutta l'intenzione e l'interesse a cercare di rivedere la norma", ha assicurato anche il ministro della Salute Orazio Schillaci. Mentre, il sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Claudio Durigon, ha sottolineato "un'incongruità che rischia di essere incostituzionale", aggiungendo che il governo sta lavorando e che quando "la norma sarà pronta la condivideremo. Dalle valutazioni in corso si evince che dobbiamo intervenire perchè oggettivamente la situazione potrebbe incentivare le fuoriuscite e questo potrebbe creare un danno in settori strategici quali sono la sanità e gli enti locali visto l'impegno sul Pnrr", conclude il sottosegretario. By
Lo sciopero generale di 24 ore è stato proclamato dai sindacati Anaao e Cimo che sottolineano il peso della misura di taglio dell'assegno previdenziale compreso tra il 5% e il 25% all'anno, "una stangata che colpisce circa 50.000 dipendenti. E non ci tranquillizzano - affermano - le dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni da esponenti del Governo in merito a possibili modifiche parziali del provvedimento". "La manovra è deludente per noi come professionisti, gli anni di una sindemia non hanno insegnato nulla. Sul professionista si investe, 4 mila medici dirigenti del Ssn sono andati via nel 2023. C’è un tempesta perfetta che svuoterà gli ospedali, c’è un problema sociale perché non esiste più universalità della cure. Chiediamo il ritiro della norma sul taglio delle pensioni dei medici", prosegue Pierino Di Silverio, segretario nazionale Anaao-Assomed.
I sindacati, continuano a esprimere la loro delusione sulle misure contenute nella legge di bilancio in discussione al Senato, in quanto "dalla manovra ci saremmo aspettati un intervento sull'indennità di specificità medica e sanitaria, uno sblocco anche parziale del tetto alla spesa per il personale sanitario e un piano straordinario di assunzioni, risorse adeguate per il rinnovo dei contratti. E invece scopriamo che i 2,3 miliardi previsti sono messi a disposizione per l'intero comparto sanità, quindi briciole per tutti".
Alle due associazioni, si aggiunge l'Intersindacale dei dirigenti medici, veterinari e sanitari del SSN, che in nome dei 135 mila camici bianchi e veterinari che rappresenta, chiede di modificare la legge di bilancio. La manovra, a giudizio dell'organizzazione, "riduce il valore del Fondo sanitario nazionale rispetto alle previsioni di andamento del Pil. Infatti, i 3 miliardi di finanziamento aggiuntivo sono completamente assorbiti sia dalle risorse necessarie per il rinnovo dei contratti per il triennio 2022/2024, che pure sono sottofinanziati rispetto all'inflazione registrata nel triennio". Un provvedimento incostituzionale "con il quale il governo intende fare cassa con una patrimoniale che colpisce solo i dipendenti pubblici che da eroi sono oggi trasformati in bancomat" e "con questa linea il Governo favorisce la fuga dal lavoro del pubblico impiego, favorisce il lucro delle cooperative e dei medici gettonisti".
Dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo) arriva sia un apprezzamento per l’impegno del Governo volto ad aumentare i fondi destinati al Servizio sanitario nazionale, ad abbattere le liste di attesa, a contrastare la carenza di personale, riconoscendo che "i fondi stanziati a per il rinnovo dei contratti di lavoro del personale sanitario, dipendente e convenzionato sono un primo passo per invertire una tendenza che aveva visto sinora allocare gli investimenti in sanità, attraverso il Pnrr, prevalentemente sulle strutture e sulle infrastrutture del Servizio sanitario nazionale". Tuttavia, tramite il segretario nazionale, Roberto Monaco, ribadisce che "se la norma non sarà cancellata ci sarà l'abbandono dei medici ospedalieri, che già in 6.000 hanno maturato i requisiti per la pensione e che hanno deciso di restare, con conseguenze sulle liste d'attesa. Ci aspettiamo che il governo, nel maxiemendamento che ha annunciato, sopprima la norma e rilanci il Servizio sanitario nazionale".
"Se non verrà cambiata la norma sulle pensioni prevista in manovra noi non saremo in grado non solo di attuare il Pnrr, ma nemmeno di assicurare l’assistenza sanitaria primaria per i nostri cittadini", fa sapere Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche (Fnopi), che prosegue "Abbiamo stimato che la norma sulle pensioni porterebbe a un taglio di circa 300 euro al mese: sarebbe un gravissimo errore visto, che un lavoratore dopo 40 anni di attività già percepisce una pensione di 1.400 euro. Così rischia di prenderne 1.100, In questi giorni sentiamo parlare di ripristino delle pensioni dei medici, ma ci sono anche le altre professioni, gli infermieri e i dipendenti pubblici: sono circa 280mila all’interno del Servizio sanitario nazionale"
I tagli siano stati introdotti dal governo per provare a fare cassa e investire le risorse ottenute su altri aspetti della stessa questione previdenziale, quindi, a questo punto un problema rimane: quello di trovare le coperture economiche. Non è un segreto, infatti, che i tagli siano stati introdotti dal governo per provare a fare cassa e investire le risorse ottenute su altri aspetti della stessa questione previdenziale.
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Taglio pensioni medici: Governo pronto al dietrofront
Medici in sciopero il 5 dicembre
10 novembre 2023 - 16.37