(Teleborsa) - DiaSorin, multinazionale italiana attiva nel campo della diagnostica inclusa nel FTSE MIB, ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con ricavi pari a 846 milioni di euro, -16% (-15% a tassi di cambio costanti) rispetto ai primi 9 mesi del 2022. A parità di perimetro di consolidamento, la variazione è pari a -14% (-13% a tassi di cambio costanti) mentre, al netto del business COVID, si registra una crescita del 2% (+3% a tassi di cambio costanti).

L'EBITDA Adjusted è stato di 278 milioni di euro, -29% rispetto ai primi 9 mesi del 2022, con un'incidenza sui ricavi pari al 33%. La riduzione della marginalità rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente è principalmente dovuta ai minori ricavi COVID e alla conseguente diminuzione di leva operativa. L'utile netto Adjusted è stato pari a 164 milioni di euro, -33%, con una incidenza sui ricavi pari al 19% (24% nei primi 9 mesi del 2022).

L'indebitamento finanziario netto consolidato è pari a -832 milioni di euro (-907 milioni al 31 dicembre 2022). La variazione, pari a +75 milioni, è il risultato della generazione di cassa operativa del periodo e degli incassi relativi alla cessione del business della Flow Cytometry, parzialmente compensati dal pagamento di dividendi per 59 milioni e dall'acquisto di azioni proprie per 28 milioni. Il free cash flow è pari a 160 milioni di euro al 30 settembre 2023 (252 milioni al 30 settembre 2022), con la variazione rispetto all'esercizio precedente che è sostanzialmente attribuibile alla riduzione dell'EBITDA.

Diasorin ha confermato la guidance per l'esercizio 2023, come di seguito dettagliato: ricavi a -14%, ricavi a parità di perimetro circa -11% (di cui ricavi al netto del business COVID e molecolare respiratorio +4%/+6%, ricavi business molecolare respiratorio circa -20%, ricavi COVID circa 60 milioni, ovvero -75% rispetto al 2022), EBITDA Adjusted Margina di circa 34%.

Diasorin ha spiegato che il piano industriale 2024-2027 sarà presentato alla comunità finanziaria il 15 dicembre 2023.