"Abbiamo visto che questa grande siccità, seguita da forti piogge e addirittura alluvioni - prosegue - sta veramente avendo un impatto sul Made in Italy.".
"Per quanto riguarda il flusso turistico - spiega Polliotto - uno dei fattori che influenzano le scelte dei turisti è la sicurezza climatica: la garanzia di un clima stabile, senza piogge intense o ondate di calore improvvise. Purtroppo, in Italia abbiamo già sperimentato eventi climatici estremi, ad esempio per la prima volta abbiamo toccato temperature di 48 gradi in Sardegna e lo zero termico a ben 5.328 metri di altitudine, numeri record. I nostri ghiacciai si stanno sciogliendo e il turismo invernale è in ginocchio, a meno che non vengano adottate pratiche sostenibili per cercare di limitare questi effetti".
"E necessario quindi analizzare ed elaborare i dati, in modo da comprendere con mesi anticipo le tendenze della ricerca e i comportamenti dei turisti. Per esempio, sappiamo che i tedeschi programmano le proprie vacanze con largo anticipo, anche un anno prima o durante i mesi di gennaio e febbraio. Dobbiamo quindi agire sia nella definizione dell'offerta che delle alternative. In caso di grande caldo, dobbiamo trovare soluzioni; in caso di piogge abbondanti, creare esperienze attrattive che bilancino l'offerta. Non dobbiamo solo gestire l'emergenza, ma prevedere e creare un'offerta flessibile adatta alle nuove esigenze".
"Quanto c'è una grande crisi, una emergenza, c'è bisogno di attivare pratiche o servizi specifici", afferma Polliotto, spiegando che vi possono aree che traggono vantaggio dai cambiamenti climatici. "Per fare un esempio - sottolinea - i dati di Assoturismo ConFesercenti rivelano che durante la stagione estiva 2022 si è registrata una diminuzione del 5,7% di turisti italiani, che si sono diretti verso destinazioni più fresche dal punto di vista climatico o più economiche, per compensare il calo del potere d'acquisto e la grave crisi economica in atto. Nello stesso tempo, però, c'è stato un aumento del 3,6% di turisti stranieri verso le grandi città d'arte. Questo dimostra che alcuni luoghi potrebbero essere svantaggiati a causa del clima, mentre altri potrebbero beneficiare da un punto di vista economico".
"Dobbiamo quindi partire dal presupposto che ci troveremo ad affrontare un periodo difficile, con cambiamenti repentini e difficili da prevedere. L'unica soluzione possibile è dunque un'accurata analisi dei dati e dei flussi, monitorare le ricerche online, fare un brand monitor e un social listening accurato sui social media, in modo da prevedere e mettere in atto strategie compensative".