(Teleborsa) - La Banca centrale canadese ha annunciato oggi il mantenimento di tassi di interesse invariati: il tasso overnight al 5%, il tasso interbancario al 5,25% ed il tasso sui depositi al 5%. Nello stesso tempo la Banca centrale ha mantenuto la sua politica di restrizione quantitativa.
Il Consiglio direttivo si dice ancora "preoccupato per la persistenza delle pressioni inflazionistiche ed è pronto ad aumentare ulteriormente il tasso di interesse ufficiale, se necessario" e assicura che "continuerà a valutare la dinamica dell’inflazione di fondo e le prospettive per l’inflazione", dicendosi "risoluta nel suo impegno di ripristinare la stabilità dei prezzi".
La decisione è stata presa dal Board in considerazione della dinamica dell'inflazione, che ha continuato a ridursi, sebbene quella core si confermi ancora elevata. La crescita globale - si sottolinea - ha rallentato nel secondo trimestre del 2023, riflettendo in gran parte una significativa decelerazione della Cina. In questo quadro, l’economia canadese è entrata in un periodo di crescita più debole, necessaria per alleviare la pressione sui prezzi.
La crescita del credito alle famiglie ha subito un rallentamento poiché l’impatto dei tassi più elevati ha limitato le transazioni immobiliari. La domanda interna è cresciuta dell’1% nel secondo trimestre, sostenuta dalla spesa pubblica e dagli investimenti delle imprese. La tensione sul mercato del lavoro ha continuato ad allentarsi gradualmente. Tuttavia, la crescita salariale è rimasta intorno al 4%-5%.
I recenti dati sull’indice dei prezzi al consumo indicano che le pressioni inflazionistiche restano diffuse. Dopo essere scesa al 2,8% a giugno, l’inflazione CPI è salita al 3,3% a luglio, con una media prossima al 3%, in linea con le proiezioni della Banca. Con il recente aumento dei prezzi della benzina, si prevede che l’inflazione sarà più elevata nel breve termine prima di diminuire nuovamente. L’inflazione core si attesta su livelli più elevati intorno al 3,5%.