(Teleborsa) - Una proroga del 110% oltre il 2023 per i condomini che non completeranno i lavori entro l'anno, ma con stato di avanzamento almeno al 60% o con una percentuale comunque avanzata. È questa, secondo quanto si apprende e come anticipato dal Messaggero, una delle ipotesi arrivate sul tavolo del Mef tra le richieste per modificare il superbonus. L'incentivo pieno è concesso per quest'anno ai condomini con lavori deliberati nel 2022. Per le villette invece non sarebbe allo studio un'ulteriore proroga, oltre a quella prevista dal dl Asset, che sposta il termine di conclusione dei lavori dal 30 settembre al 31 dicembre.

"Nei cassetti dell'Agenzia delle Entrate ci sono ad oggi 142 miliardi di crediti ceduti, non tutti utilizzati. Di questi, 12 sono frodi. Ne rimangono 130: ad oggi ne sono stati portati in compensazione 21. Ne rimangono 109 da portare in compensazione. Questi 109 aumentano di 3,5 miliardi al mese" ha sottolineato il sottosegretario all'economia Federico Freni. "Erano previsti 36 miliardi di spesa e considerando il complesso dei bonus edilizi introdotti dal governo Conte due siamo a oltre 140 miliardi, senza contare le molte irregolarità che sono state trovate" evidenzia il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari (FdI). "Con un conto da pagare di 109 miliardi a cassa si è aggravata moltissimo, e anche il deficit" ha aggiunto Freni.

Le stime fornite dal Governo parlano di 30 miliardi di crediti fiscali incagliati. In tale scenario l'Ance stima un numero di interventi in difficoltà per via del blocco delle cessioni pari a quasi 95 mila (57mila unifamiliari e 38mila condomini), con il coinvolgimento di, almeno, 320mila nuclei famigliari (per 752mila persone) e 33mila imprese di costruzioni in tutta Italia.

La questione condomini è ora al centro di un pressing per prorogare la scadenza di fine anno per quelli che possono ancora usufruire dell'incentivo pieno. Tra le richieste per modificare la norma arrivate sul tavolo del Mef c'è l'ipotesi è di prorogare il 110% oltre il 2023 per chi ha uno stato di avanzamento almeno al 60% o con una percentuale comunque avanzata. La proroga potrebbe essere inizialmente per un trimestre. Mentre per le villette non sarebbe allo studio altri slittamenti, oltre a quello al 31 dicembre previsto dal dl Asset.

A determinare la portata della modifica saranno comunque i margini di bilancio che saranno chiari una volta messa la Nadef a fine mese. A quei numeri si guarda per capire quello che si potrà fare con la prossima manovra di bilancio.