(Teleborsa) - S&P Global Ratings si attende che il tasso di default su 12 mesi delle società europee di grado speculativo raggiunga il 3,75% entro giugno 2024, dal 3% di giugno 2023. I tassi d'interesse più elevati spingono le imprese a destinare una quota maggiore delle proprie vendite in calo al servizio del debito, mentre l'economia resiste, ma rallenta.

Nonostante ci siano state revisioni positive delle proiezioni economiche di S&P Global rispetto alla precedente previsione di marzo, il peso dell'aumento dei tassi di interesse continua infatti ad aumentare. "Sebbene una recessione possa essere evitata, la crescita è ancora stagnante e gli interessi pagati in contanti sono aumentati di circa il 15% rispetto a un anno fa per le aziende europee durante il secondo trimestre", ha osservato Nick Kraemer, responsabile di S&P Ratings Performance Analytics.

Un rallentamento prolungato della crescita o una recessione potrebbero far salire il tasso di default al 5,5% nello scenario pessimistico di S&P. Ciò potrebbe verificarsi se l'inflazione core dovesse rimanere elevata e le banche centrali fossero costrette ad aumentare i tassi ancora più a lungo.

L'agenzia di rating evidenzia che il rischio principale è rappresentato dalla capacità delle imprese di servire il debito in uno scenario di flussi di cassa già in calo. Sebbene molte aziende abbiano ancora la possibilità di ricorrere a saldi di cassa elevati o di liberare liquidità attraverso tagli alle assunzioni o alle spese in conto capitale, riacquisti di azioni o dividendi, queste opzioni sono generalmente meno disponibili per la maggior parte degli emittenti con rating inferiore.

Molti degli emittenti più deboli provengono da settori legati al consumo, come i beni di consumo, i media e l'intrattenimento, e si basano su una spesa di consumo resiliente. "È probabile che questi settori contribuiscano maggiormente alle future insolvenze", si legge nel rapporto di S&P.

Gli analisti sottolineano comunque che il rischio di rifinanziamento è attualmente "basso", con solo 57 miliardi di euro di debito di grado speculativo in scadenza entro il 2024. Ma poiché questo contesto di "higher-for-longer" continua, lo scenario può essere punitivo per gli emittenti quando torneranno sui mercati primari per rifinanziarsi. Prendendo come esempio il segmento "BB", le cedole attuali delle obbligazioni emesse nel secondo trimestre di quest'anno erano in media del 3,6% più alte di quelle delle obbligazioni in scadenza. Circa 6 miliardi di euro di obbligazioni "BB" scadranno ogni trimestre, fino al 2024, ma la cifra salirà rapidamente a 15,5 miliardi di euro all'inizio del 2025,