(Teleborsa) - Un rapporto sulle tax expenditures dell'Ufficio valutazione impatto del Senato ha calcolato che le centinaia di sconti e agevolazioni che pesano sul bilancio dello Stato per decine di miliardi portano ad una perdita di gettito pari al 4% del Pil. È su questa mole di detrazioni che punta a lavorare la delega fiscale approvata dal Parlamento con lo scopo di semplificare un quadro che attualmente "genera frequenti e rilevanti deviazioni dal regime fiscale normale".
In particolare, l'analisi del rapporto ha sottolineato che dal 2016 al 2022 le spese fiscali erariali sono cresciute in maniera costante. Nel 2022 se ne contavano 626 (+40% rispetto a sei anni prima) con effetti negativi sul bilancio pari a 82 miliardi di euro (+72%). A queste vanno aggiunte altre 114 spese locali, per un totale di 740 agevolazioni.
La riforma fiscale che il governo Meloni si è impegnato a mettere in atto – con la legge delega che il Parlamento ha approvato a inizio agosto – prevede che entro la data ultima del 29 agosto 2025, dovrebbe arrivare una riforma dell'Irpef che ha come obiettivo dichiarato la flat tax così come modifiche dell'Ires, dell'Iva, il superamento dell'Irap, una riforma complessiva del rapporto tra Fisco e aziende, l'innalzamento della no tax area per i dipendenti e gli autonomi. Interventi che complessivamente comporterebbero un costo molto alto per essere concretizzati. Tra gli introiti da usare il governo ha più volte indicato che ci sarà un taglio delle tax expenditures, cioè proprio delle detrazioni e deduzioni fiscali di vario tipo.
Lo stesso studio ha evidenziato come manchino dati importanti per quantificare il numero di persone aiutate da queste detrazioni. "Per quasi l'80% delle misure è difficile svolgere analisi complete", si legge nel documento. Di quelle di cui si hanno tutte le informazioni, invece, la maggior parte (80 detrazioni in tutto) riguardano gruppi piuttosto piccoli di persone: meno di 30mila beneficiari per ogni agevolazione.
Dal punto di vista invece del valore economico di tali detrazioni, lo studio ha rilevato che il valore medio è "sostanzialmente inverso al numero di beneficiari": più alto per le misure fino a mille beneficiari (15.139 euro in media a testa) e più basso per i provvedimenti con più di 10 milioni di beneficiari (157 euro in media). Le agevolazioni più costose per lo Stato sono quelle che riguardano in particolare due settori: "Casa e assetto urbanistico", da una parte, e "Competitività e sviluppo delle imprese" dall'altra.
Fisco, le agevolazioni costano alle casse dello Stato fino al 4% del PIL
17 agosto 2023 - 17.55