(Teleborsa) - "I risultati eccezionali in termine di NII, di efficienza raggiunta, dell'utile netto e della diminuzione del costo del rischio, associati a un'ottima generazione di capitale, ci hanno portato a un upgrade della guidance". Lo ha affermato Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco BPM, durante la call con gli analisti che ha seguito la pubblicazione dei risultati del primo semestre 2023. "L'EPS del 2023 è ora visto in crescita a 80 centesimi, dalla stima precedente di 75 centesimi, e non bisogna dimenticare che era a 46 centesimi del 2022", ha spiegato.

Castagna ha citato anche il dividend yield "attraente", al 9% nel 2023 e al 10% in 2024, all’attuale livello di payout. "La forte redditività e la generazione di capitale si rifletteranno nella remunerazione aggiuntiva degli azionisti nel prossimo piano strategico, quando saranno disponibili più dettagli", ha detto Castagna, senza sbilanciarsi davanti alle domande degli analisti sul tema. Con il nuovo piano industriale ci sono comunque "aspettative al rialzo anche su una nuova guidance sul 2024", oltre che "spazio per aumentare la distribuzione agli azionisti".

Sempre in merito alla remunerazione, ha spiegato che "non ci sarà un dividendo straordinario, ma una nuova policy, che sarà associata a buyback - in questo caso straordinari - derivanti dalla generazione del capitale".

"Vogliamo investire nei progetti industriali, come il progetto sui pagamenti dimostra, e seguiremo attentamente tutte opportunità - ha raccontato - Sappiamo che i tassi nel futuro diminuiranno e dobbiamo essere pronti a guadagnare con le commissioni".

Sul fronte tech, ha detto che "Abbiamo investito molto nel digitale e abbiamo una delle best-in-class digital proposition per i nostri clienti, e forse quello che abbiamo fatto meno è ridisegnare l'infrastruttura IT della banca. Abbiamo abbastanza forza di capitale per avere soldi da investire", ricordando la nomina del mese scorso per rafforzare quest'area.

In merito a operazioni straordinari, Castagna ha detto che "l'M&A non è sul tavolo. Ci potrebbe essere qualcosa sulle fabbriche prodotto, ma non a livello di banca".