(Teleborsa) - Secondo i dati Istat resi noti oggi, a luglio scende la fiducia dei consumatori da 108,6 a 106,7, segnando una battuta d’arresto per le famiglie. "Un calo dovuto a una situazione nel complesso ancora incerta, influenzata da un'inflazione ancora alta, che continua ad erodere il potere d'acquisto delle famiglie, e dall'aumento dei tassi di interesse, che pesa sui consumi", spiega in una nota Ufficio economico di Confesercenti.

"Per i consumatori – prosegue la nota –, peggiorano sia le opinioni sulla situazione economica generale ma anche le attese sulla propria condizione: incide ancora, purtroppo, la corsa dei prezzi che per tre anni si manterrà comunque sopra il 2% mentre i continui rialzi della BCE - oggi è atteso un nuovo aumento - hanno un forte impatto su credito, consumi e investimenti. E l’aumento della propensione al risparmio indica chiaramente che le preoccupazioni per il prossimo futuro, alimentate anche dal difficile quadro internazionale, sono in aumento".

"È un dato da valutare in modo complessivamente negativo. Per le imprese, il modesto incremento non modica in misura significativa il profilo stagnante o decrescente delle aspettative. Si consolida l’orientamento flettente nelle imprese manifatturiere. Nell’ambito del commercio si rilevano miglioramenti del clima solo impercettibili. Lo stesso rimbalzo della fiducia nelle imprese turistiche è una moderata correzione dopo la caduta di giugno, a sua volta conseguenza della meteorologia avversa", ha commentato l’Ufficio Studi di Confcommercio.

"Effetto caro vacanze! Se a giugno la fiducia era esplosa, grazie all'arrivo dell'estate, l'imminenza delle vacanze e la voglia di andare in ferie, a luglio gli italiani sono già tornati alla dura realtà, costretti a fare i conti con i prezzi diventati astronomici, a cominciare da quelli del trasporto aereo passeggeri decollati in un solo mese del 10,9%, +23,5% rispetto allo scorso anno" afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. "Non è un caso se precipitano sia le attese sulla situazione economica dell'Italia, da -14,1 a -22, sia quelle sulla situazione economica personale, da -9,9 a -14,2" conclude Dona.

Per il Codacons, “dopo la positiva ripresa del mese scorso, legata soprattutto al calo delle bollette di luce e gas e alle ripercussioni sul tasso d’inflazione, l’indice sulla fiducia torna a diminuire – spiega il presidente Carlo Rienzi – Sull’umore dei consumatori pesano soprattutto i rincari estivi, ossia la raffica di aumenti di prezzi e tariffe che sta interessando nelle ultime settimane non solo beni primari come alimentari e carrello della spesa, ma anche voci legate al turismo e alle vacanze come biglietti aerei, hotel, pacchetti vacanza, traghetti, ecc.”.

“E’ importante ricordare che ad una minore fiducia dei consumatori corrisponde una più bassa propensione alla spesa da parte delle famiglie che, in un clima negativo, saranno spinte a rimandare gli acquisti” – conclude Rienzi.