(Teleborsa) - Il Ddl recante "Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all'ordinamento giudiziario e al codice dell'ordinamento militare" è stato trasmesso in Senato. La notizia, confermata da fonti governative nelle serata di ieri, segue l'autorizzazione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla presentazione alle Camere del ddl di riforma della giustizia del Guardasigilli Carlo Nordio. Un via libera, quello del Quirinale, arrivato ieri in seguito al colloquio tra il capo dello Stato e la premier Giorgia Meloni che ha visto al centro proprio i temi della giustizia alla luce dello scontro tra Palazzo Chigi e le toghe dell'Anm mentre ancora sono sul tavolo i casi Delmastro, Santanchè e La Russa junior. E dopo che Nordio aveva paventato un intervento sul concorso esterno in associazione mafiosa.

Meloni ieri ha definito una "opinione" quella di Nordio e ha ribadito che il tema del concorso esterno non è nel programma di governo. Meloni ha voluto anzi aggiungere che sulla lotta alla criminalità "non c'è stato alcun allentamento", che il suo esecutivo ha messo "in sicurezza il carcere ostativo", che la strage di via d'Amelio è una "ferita aperta" e che "le polemiche inventate" fanno bene "solo a quelli che stiamo combattendo". Il percorso della riforma in Parlamento si annuncia in salita, con le opposizioni già sul piede di guerra su una materia altamente divisiva.

Tra le principali misure contenute nella riforma proposta dal ministro Nordio e approvata dal Consiglio dei ministri il 15 giugno scorso, ci sono l'abrogazione dell'abuso d'ufficio, modifiche al reato di traffico di influenze illecite, la stretta sulla pubblicazione del contenuto delle intercettazioni, la nuova disciplina dei casi di appello del pubblico ministero.