(Teleborsa) - "La guerra della Russia contro l'Ucraina ha scatenato un massiccio shock all'economia globale, specialmente ai mercati energetici e alimentari, e le economie dei Paesi dell'Europa centrale, orientale e Sud-orientale (Cesee) sono stati particolarmente esposti, con picchi di inflazione al 13%. Ora le tensioni geopolitiche rischiano di accelerare il secondo cambiamento del panorama globale: indebolire il commercio globale. Una dinamica verso cui l'Europa è vulnerabile". È quanto ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde, aprendo la nona conferenza Bce sui 21 Paesi Cesee (Central, eastern and south-eastern Europe) che comprendono anche l'Ucraina.

"Dalla crisi finanziaria la crescita del commercio in base al PIL mondiale ha raggiunto il plateau. E vediamo anche salire i livelli di protezionismo, mentre i Paesi riconfigurano le loro catene di approvvigionamento per allinearsi ai nuovi obiettivi strategici. Nell'ultimo decennio, le restrizioni commerciali sono aumentate di dieci volte", ha spiegato Lagarde.

La regione dei Paesi Cesee (che comprende, tra gli altri, i Balcani, i Baltici, Polonia, Ungheria, Turchia e Ucraina) e l'Europa in generale "possono essere vulnerabili a questo cambiamento. L'anno scorso, il commercio in due terzi dei Paesi Cesee è stato più alto della media della zona euro. E mentre altre grandi economie, come gli Usa, hanno visto il commercio crollare dalla pandemia, nella zona euro ha raggiunto il record nel 2022", ha aggiunto Lagarde.

In tale scenario per Lagarde bisogna quindi rafforzare l'apertura all'interno delle nostre aree, aumentare la sicurezza energetica collettiva e proseguire con la difesa e la diffusione dei valori comuni, perché l'attacco all'Ucraina "è stato anche un attacco ai valori europei del rispetto delle leggi internazionali e dei diritti umani".