(Teleborsa) - "La Grecia e l'Italia continuano a presentare squilibri eccessivi, sebbene le loro vulnerabilità sembrino essersi attenuate anche grazie ai progressi compiuti sul piano delle politiche. Germania, Spagna, Francia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania e Svezia continuano a presentare squilibri, sebbene per alcuni Stati membri tali squilibri si stiano attenuando". È quanto rileva il Consiglio dell'Unione europea nelle conclusioni adottate oggi sugli esami approfonditi 2023 nell'ambito della procedura per gli squilibri macroeconomici. Una procedura ritenuta "centrale" nell'ambito del semestre europeo istituito nel 2011.

Ad Italia e Grecia verrà, quindi, applicata una procedura di "monitoraggio specifico", che è adattata al grado e alla natura dei loro squilibri e comporta un dialogo intensificato con le autorità nazionali, nonché relazioni sui progressi compiuti e raccomandazioni politiche nelle raccomandazioni annuali specifiche per paese. I paesi che presentano "squilibri eccessivi accompagnati da azioni correttive" possono, inoltre, essere sottoposti alla procedura per gli squilibri eccessivi ma "nelle attuali circostanze", la Commissione fa sapere di non aver "ritenuto opportuno" avviare tale procedura.

Secondo l'analisi della Commissione, contenuta negli esami approfonditi 2023, – che ha mantenuto invariata la maggior parte delle classificazioni – Cipro non presenta più squilibri eccessivi: "i livelli di debito pubblico, privato ed estero – evidenzia il Consiglio – sono diminuiti nel corso del tempo e nell'arco degli ultimi due anni a Cipro e seguono una traiettoria discendente" L'Ungheria, attualmente, – prosegue l'analisi – "presenta squilibri legati a pressioni molto forti sui prezzi e alle necessità di finanziamento pubblico ed estero, il che richiede un'azione strategica urgente. Un'erogazione tempestiva di fondi nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza e di altri fondi dell'UE, dopo il raggiungimento dei traguardi e degli obiettivi concordati connessi agli investimenti e alle riforme, contribuirebbe a ridurre i rischi di un deterioramento degli squilibri". Il rischio "di un ulteriore peggioramento" – si legge nella nota del Consiglio dell'UE – persiste ancora in Romania persiste, "il che richiede un'azione strategica urgente". La conclusione degli esami approfonditi 2023 rileva, invece, come Cechia, Estonia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo e Slovacchia "non presentano squilibri in quanto le vulnerabilità sembrano essere contenute".

Secondo il quadro generale tracciato dal Consiglio dell'UE "l'economia dell'UE continua a mostrare resilienza nonostante un contesto difficile caratterizzato dall'invasione non provocata della Russia nei confronti dell'Ucraina, con alti prezzi dell'energia e un'inflazione elevata che si ripercuotono sul potere d'acquisto delle famiglie e sulla competitività a causa del crescente protezionismo e della concorrenza geopolitica". Si prende atto, tuttavia, della "robusta ripresa post-pandemia, che trae beneficio da azioni strategiche tempestive a livello nazionale e dell'UE, e del ruolo chiave delle politiche dell'UE nel sostenere solidi risultati negli investimenti e progressi nelle riforme strutturali in un'ampia gamma di settori di intervento".

In tale scenario – sottolinea il Consiglio – "è essenziale l'attuazione piena, tempestiva ed efficace del dispositivo per la ripresa e la resilienza attraverso le riforme e gli investimenti previsti nei piani nazionali per la ripresa e la resilienza, consentendo in tal modo l'utilizzo dei finanziamenti disponibili, al fine di sostenere l'espansione economica, aumentare la resilienza, l'inclusività e la sostenibilità delle economie dell'UE e ridurre le vulnerabilità macroeconomiche". È importante, inoltre, "coordinare in modo stretto e continuo le politiche economiche dell'UE e individuare, prevenire e correggere gli squilibri macroeconomici che ostacolano il corretto funzionamento delle economie degli Stati membri, dell'Unione economica e monetaria o dell'intera economia dell'Unione europea.

"Gli sviluppi economici – sottolinea il Consiglio – sono generalmente favorevoli nella maggior parte degli Stati membri oggetto dell'esame approfondito, ma permangono sfide significative per diversi Stati membri" e "se dovessero persistere dinamiche inflazionistiche divergenti, negli Stati membri con un'inflazione elevata la competitività di costo potrebbe essere compromessa".

Nell'attuale contesto di alta crescita nominale "gli squilibri di lunga durata connessi ai livelli elevati di debito pubblico, privato ed estero – rileva il Consiglio – hanno ripreso un andamento discendente. L'inasprimento delle condizioni di finanziamento aumenta i rischi e che sono necessari sforzi costanti per garantire un durevole andamento discendente dei livelli di indebitamento. In linea generale le posizioni sull'estero risultano indebolite dallo shock dei prezzi all'importazione dell'energia, cui si è aggiunto, in alcuni casi, il contributo di una vigorosa domanda interna. I saldi delle partite correnti dovrebbero rafforzarsi nel 2023 per via della riduzione dei costi energetici".

Il Consiglio riconosce che "i prezzi delle abitazioni sono fortemente aumentati in diversi Stati membri nel 2022; l'inasprimento delle condizioni di finanziamento e la diminuzione dei redditi reali delle famiglie hanno frenato la domanda e avviato una correzione dei prezzi delle abitazioni".

Il settore bancario – afferma il Consiglio – "ha resistito bene alla pandemia e che i crediti deteriorati hanno continuato a diminuire" ma –osserva – "si rende necessaria una vigilanza costante per garantire una stabilità macrofinanziaria durevole".

In conclusione il Consiglio chiede "vigilanza e un'azione strategica tempestiva, se del caso, per prevenire il deterioramento e l'emergere di squilibri macroeconomici legati agli elevati differenziali di inflazione" e sottolinea "l'urgenza di affrontare le sfide strutturali connesse all'invecchiamento della popolazione e ai cambiamenti climatici, di rafforzare la sicurezza energetica dell'UE, di migliorare la resilienza delle catene di approvvigionamento, di fronteggiare il problema della bassa crescita della produttività, di promuovere la partecipazione al mercato del lavoro, di ridurre gli squilibri macroeconomici esistenti e di prevenire l'emergere di nuovi squilibri".