(Teleborsa) - La Commissione europea ha deciso in data odierna di inviare un parere motivato all'Italia per il mancato allineamento della propria legislazione relativa alle condizioni di lavoro dei magistrati onorari al diritto del lavoro dell'UE. La Commissione ritiene che la legislazione italiana non sia conforme alla normativa dell'UE per quanto riguarda il lavoro a tempo determinato, il lavoro a tempo parziale, l'orario di lavoro e le lavoratrici gestanti.

Diverse categorie di magistrati onorari (giudici onorari di pace, vice procuratori onorari e giudici onorari di tribunale) non godono dello status di "lavoratore" in base al diritto nazionale italiano e sono considerati volontari che prestano servizio a titolo "onorario". Di conseguenza non godono della protezione offerta ai lavoratori dal diritto del lavoro dell'UE, il che comporta ad esempio l'assenza di indennità per malattia, infortunio e gravidanza, differenze retributive e discriminazione fiscale.

I magistrati onorari non sono neppure sufficientemente protetti dalla reiterazione abusiva di contratti a tempo determinato e non hanno la possibilità di ottenere un adeguato risarcimento per tali abusi. Infine, l'Italia non ha istituito un sistema di misurazione dell'orario di lavoro giornaliero di ciascun magistrato onorario.

Il parere motivato fa seguito a una lettera complementare di costituzione in mora inviata nel luglio 2022. La Commissione ritiene che la risposta inviata dall'Italia nel dicembre 2022 non affronti in modo soddisfacente i suoi rilievi e ha pertanto ora deciso di inviare un parere motivato. L'Italia dispone di 2 mesi per rispondere e adottare le misure necessarie, trascorsi i quali la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell'UE.