(Teleborsa) - In base ai dati pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a giugno 2023 sono state immatricolate 138.927 autovetture a fronte delle 127.232 iscrizioni registrate nello stesso mese dell’anno precedente, pari ad un aumento del 9,19%. "Il dato è positivo, ma è anche deludente perché viene dopo l’inversione di tendenza dell’agosto 2022 che era stata caratterizzata da una crescita del 9,92% seguita da una crescita del 5,37% in settembre e da ben otto crescite a due cifre con un 40,78% in marzo e un 29,21% in aprile", ha commentato il Centro Studi Promotor.

Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, nonostante la decelerazione di giugno il mercato italiano dell’auto sembra quindi destinato a continuare a crescere e a raggiungere nel 2023 il livello di 1.619.543 immatricolazioni. "Però, questo non sarebbe un risultato soddisfacente perché comporterebbe un ulteriore incremento dell’anzianità del parco circolante con tutto quello che ne conseguirebbe sul piano della sicurezza e della tutela dell’ambiente".

“Per compiere il balzo che manca – continua Quagliano - per il ritorno alla normalità le soluzioni sembrano essere due: la prima è una politica di incentivi alla rottamazione veramente aggressiva che premi non solo chi passa all’auto elettrica, ma anche chi rottama una vecchia carretta per comprare un’auto usata decisamente più recente e la seconda è un mutamento della politica delle case automobilistiche, che attualmente appaiono fortemente impegnate nella produzione di modelli altamente remunerativi, per mettere a punto un’offerta dignitosa sul piano quantitativo e qualitativo di auto economicamente alla portata delle masse”.

"Continua la tendenza positiva del mercato nel suo complesso grazie al confronto con i debolissimi risultati del 2022 ma assistiamo con una certa preoccupazione ad una raccolta ordini in discesa. Inoltre, la transizione verso la neutralità climatica, complice la persistente inflazione e l’aumento sostenuto del costo del denaro, procede con scarso dinamismo e cresce l’attesa per il piano nazionale dell’automotive preannunciato dal Ministro delle imprese e del Made in Italy", ha dichiarato Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto.

“Siamo sempre lontani dagli obiettivi della transizione energetica, ma si può ancora recuperare il ritardo accumulato e accelerare il processo di decarbonizzazione intervendo finalmente sul fronte aperto della fiscalità delle auto aziendali per uso promiscuo, sulle storture dello schema 2022-24 degli incentivi per le auto a basse emissioni, sull’intensificazione e massima diffusione delle infrastrutture di ricarica”, ribadisce il Presidente dell’UNRAE Michele Crisci.




(Foto: @pixel7propix on Unsplash)