(Teleborsa) - Si fa sentire l'inasprimento della politica monetaria su tassi di interesse e condizioni di finanziamento, e per banche e famiglie il costo del credito aumenta: "Ad aprile i tassi sui prestiti hanno raggiunto il livello più elevato da oltre dieci anni, toccando il 4,4% per i prestiti alle imprese e il 3,4% per i mutui ipotecari": lo scrive la BCE nel bollettino economico. "La Bce ritiene che le prospettive per la crescita e l'inflazione restano altamente incerte".
"Siamo tutti consapevoli delle conseguenze delle decisioni della Bce. Queste sfide vanno valutate rispetto all'alternativa. L'alternativa è che se non si riduce l'inflazione in Europa, in particolar modo nella zona euro, ci ritroveremo ad essere più poveri. Se non riusciamo a riportare l'inflazione all'obiettivo di medio termine della Bce, le conseguenze che questo avrà sugli standard di vita nell'Unione europea. Si faranno sentire nei prossimi anni. Quindi penso che siano necessari provvedimenti per evitare uno scenario di questo genere". Lo ha detto il presidente dell'Eurogruppo Paschal Donohoe al Pe.
"Nei confronti della Bce abbiamo grande rispetto e ne ribadiamo l'indipendenza ma è anche lecito fare osservazioni. Io ho criticato, non da oggi, alcune scelte fatte sulla lotta all'inflazione, che proviene dal costo delle materie prime laddove negli Usa proviene da una situazione economica molto favorevole, ma noi crediamo nella Bce e nella Commissione europea. Noi siamo europeisti ma abbiamo anche il diritto di partecipare al dibattito", ha detto il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine del vertice del Ppe.