(Teleborsa) - L’Italia resiste alla flessione globale degli investimenti in startup nei primi sei mesi del 2023. Sono circa 487 milioni di euro i capitali raccolti da startup italiane da gennaio a giugno, per un totale di 84 deal, poco meno della metà rispetto al miliardo dei primi sei mesi dello scorso anno, con 96 deal. La flessione nel nostro Paese è così in linea con la tendenza globale pari al - 51,17% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Il calo degli investimenti non riguarda infatti solo il nostro Paese, ma si registra a livello mondiale. Il Regno Unito fa segnare il -57%, la Francia -55% e la Germania -44%. Anche allontanandosi dall’Europa, la situazione non cambia: -49% di miliardi investiti negli Stati Uniti e in Cina. A giustificare questa riduzione ci sono diversi componenti, tra cui l’assenza di grandi deal (sopra i 100 milioni) e l’elevata incertezza che pesa a livello globale causata da diversi fattori esogeni all’ecosistema, come guerra e inflazione.

Sono queste le principali evidenze che emergono dal report realizzato da StartupItalia e presentato nella cornice di SIOS23 Summer: INSIEME, il summit organizzato in collaborazione con SACE, il Gruppo assicurativo-finanziario direttamente controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e con l’Università Luiss Guido Carli, che per la prima volta ha riunito a Roma il mondo dell’impresa, quello istituzionale e associativo e l'Accademia per fare il punto semestrale sugli investimenti in Italia, sulle prospettive del settore e sui principali trend emergenti.

“L’ecosistema italiano ha saputo reggere l’onda d’urto di un periodo storico condizionato da difficoltà oggettive, grazie anche ad una serie di round significativi di alcune startup in settori estremamente competitivi a livello internazionale come il biotech, il medtech e il comparto dell’energia, che confermano l’attrattività della nostra filiera e l’importanza che il nostro tessuto riconosce alla cultura dell’innovazione”, ha spiegato Dario Scacchetti, CEO di StartupItalia.

“Il calo degli investimenti in startup non sorprende, dato che stiamo assistendo a una flessione globale degli investimenti nel settore in diversi Paesi europei, così come negli Stati Uniti e in Cina – ha aggiunto Scacchetti –. Pesano l’incertezza economica legata al difficile contesto internazionale, come il conflitto in Ucraina e le difficoltà che nei mesi scorsi hanno interessato il sistema bancario americano ed europeo. Sono elementi che confermano il valore del nostro tessuto imprenditoriale e confermano il livello raggiunto dalla nostra filiera dell’innovazione, che vede crescere sempre di più il numero degli attori tra startup, istituzioni, università, incubatori e fondi di venture capital. Un settore dove stanno iniziando a giocare un ruolo importante anche le Pmi innovative, protagoniste di processi di digitalizzazione e sperimentazione di nuove tecnologie, che permettono di aprirsi e di competere in nuovi mercati anche a livello internazionale. Abbiamo un ecosistema che sta crescendo, che ha bisogno di attenzione da parte delle istituzioni, che può generare nuovi posti di lavoro. Questa prima edizione di SIOS a Roma ha proprio voluto ampliare lo sguardo sull’intero ecosistema e non potevamo che scegliere un luogo iconico come Roma, un vero e proprio “centro” millenario, per trasmettere questa nuova idea di imprenditorialità”.

“Il Summit SIOS23 Summer: INSIEME nasce dalla consapevolezza che integrare le competenze accademiche con il mondo dell’industria e delle startup sia una delle chiavi per sostenere i processi di innovazione delle imprese e consolidare la formazione di giovani talenti”, afferma Andrea Prencipe, Rettore della Luiss. “In questo contesto, la nostra Università è da tempo in prima linea: abbiamo integrato l’Open Innovation tra gli insegnamenti offerti agli studenti con la cattedra “Maire Tecnimont” in Open Innovation & Sustainability affidata all’ideatore del paradigma, Henry Chesbrough e favoriamo l’innovazione aperta attraverso realtà di successo come Luiss Alumni 4 Growth, l’investment club che sostiene le startup Luiss-related con una logica di social benefit e che conta oggi 14 giovani imprese in portfolio, di cui 2 in fase di exit. Inoltre, abbiamo innovato profondamente i modelli della didattica, attraverso un approccio enquiry-based per stimolare ragazze e ragazzi alla risoluzione di problemi reali, e lanciato due nuovi corsi di Laurea Magistrale interamente digitali, uno in Marketing e l’altro in Strategic Management”.

“Siamo felici di partecipare a SIOS2023, l’appuntamento più importante per il mondo delle startup e delle PMI innovative, una platea di oltre 15.000 imprese che come SACE vogliamo supportare nella crescita in Italia e nel mondo”, ha dichiarato Alessandra Ricci, Amministratore Delegato di SACE. “Essere qui oggi per noi significa metterci all’ascolto e dialogare con un segmento strategico per lo sviluppo del nostro Paese, perché le startup sono il futuro del Made in Italy: non solo perché cresceranno e diventeranno imprese mature ma soprattutto perché sono il fulcro dell’innovazione, un asset che è e sarà sempre di più motore dell’economia”. “Chi innova esporta di più ed esporta meglio – ha aggiunto Ricci -. Abbiamo calcolato, nel nostro ultimo Rapporto sull’export presentato pochi giorni fa, che l’innovazione triplica le opportunità di crescita delle esportazioni: e se consideriamo che l’export è a sua volta un moltiplicatore di crescita e di opportunità, ecco perché siamo convinti che #INSIEME alle start-up e alle imprese innovative possiamo avere impatti esponenziali per tutti noi”.