(Teleborsa) - Con 96 sì, contrari 55 e 10 le astensioni via libera del Senato al decreto lavoro, approvato dal governo il primo maggio scorso. Nella dichiarazione di voto il gruppo Az-Iv ha dichiarato la scelta dell'astensione. Il provvedimento passa ora all'esame della Camera. Il termine per la conversione è il 3 luglio.


E proprio sul decreto lavoro - che doveva essere uno dei fiori all'occhiello - la maggioranza ieri ha rischiato di impantanarsi in Senato con un ko delle forze di maggioranza in commissione Bilancio.

FdI, FI e Lega vanno sotto in commissione sul parere del Mef al pacchetto di 12 emendamenti presentati in Aula dalla relatrice Paola Mancini (FdI): nel pomeriggio di ieri si consuma così un "dramma parlamentare" concluso con un braccio di ferro tra maggioranza e opposizione durato oltre quattro ore. Il centrodestra "corregge alcuni sgorbi e cancella qualche marchetta" esulta alla fine di "una giornata di passione" un centrosinistra mai come oggi in assetto battagliero e compatto. L’esame degli emendamenti è stato concluso in tarda serata, intorno alle 23.

La buona notizia è che arriva la miniproroga del diritto allo smart working anche per i lavoratori fragili della Pubblica Amministrazione: il governo ha trovato le coperture fino al 30 settembre. Per il settore privato la proroga del diritto allo smart working rimane invece fino al 31 dicembre di quest’anno sia per i lavoratori fragili che per i genitori di under 14.