(Teleborsa) - "Esprimiamo una valutazione positiva dell'impianto normativo" del Ddl Capitali, in quanto "le finalità di politica industriale e di accrescimento della competitività del mercato dei capitali sono largamente condivisibili e consideriamo l'articolato legislativo adeguato a raggiungerle". Lo ha affermato Fabio Cerchiai, presidente della Federazione Banche Assicurazioni e Finanza (FeBAF), nel corso dell'audizione in Commissione Finanze e Tesoro sul disegno di legge "Competitività dei capitali".

Cerchiai ha formulato l'auspicio - che è anche un obiettivo dello stesso Ddl - di una incentivazione alla canalizzazione del risparmio privato verso le imprese. "Il provvedimento all'esame oggi concretizza questo principio soprattutto dal lato degli intermediari, con la semplificazione di talune previsioni - ha spiegato - Il che è positivo, ma dovrà essere arricchito più efficacemente con una valorizzazione del risparmio privato - a cominciare da quello delle famiglie - in termini di incentivi fiscali relativi ad investimenti di medio-lungo termine".

Inoltre, "potrebbe essere opportuno integrare le misure previste dal Ddl con ulteriori interventi, come ad esempio un incentivo fiscale alle aggregazioni industriali tra società di piccola e media dimensione anche su mercati internazionali".

Scendendo nei dettagli del decreto legge, Cerchiai ritiene che - sul fronte dello svolgimento delle assemblee - è "positiva la previsione che anche in via permanente le assemblee si possano svolgere mediante delega al rappresentante designato, senza la presenza fisica dei singoli azionisti", in quanto "non compromette a nostro avviso efficacia ed efficienza dei lavori assembleari e, al contempo, consente una riduzione dei relativi costi, significativi in particolare per le PMI".

Con riferimento all'inserimento di disposizioni in materia di voto plurimo, "condividiamo le finalità, ma riterremmo necessaria e utile una ponderata riflessione, da sviluppare anche a valle di una comparazione su quanto previsto in merito negli altri paesi dell'Unione europea al fine di pervenire a soluzioni che garantiscano un concreto level playing field". Sarebbe "suggeribile prevedere che un tale diritto abbia, con una previsione statutaria, una durata predefinita nel tempo (sunset clause)".

Nelle sue conclusioni, Cerchiai ha invitato a una "valutazione a tutto campo delle diverse iniziative legislative e regolamentari in corso, considerando inscindibili le politiche industriali - come quelle cui in principio si ispira questo Ddl - e le politiche fiscali all'interno di una cornice europea che dovrà anche assicurare un level playing field tra operatori. Un andamento asincrono o contraddittorio, in particolare tra questo provvedimento e quello di riforma del fisco, rischierebbe di tradursi in uno strabismo normativo che in definitiva penalizzerebbe proprio quei mercati e quei risparmiatori-investitori che questa riforma intende valorizzare".