(Teleborsa) - A livello globale, l’uguaglianza di genere è tornata ai livelli pre-Covid 19, ma il ritmo del cambiamento è stagnante a causa delle crisi convergenti che rallentano i progressi. Lo rileva il secondo Rapporto globale sulla disparità di genere 2023 del Forum Economico Mondiale spiegando che il divario complessivo tra i sessi si è ridotto di 0,3 punti percentuali rispetto all’edizione dello scorso anno. L’anno di raggiungimento dell’uguaglianza di genere previsto rimane quindi lo stesso dell’edizione 2022:ossia, il 2154.


Il Rapporto globale sulla disparità di genere,
giunto alla 17a edizione, analizza l’evoluzione delle disparità basate sul genere in quattro aree: partecipazione economica e opportunità, risultati scolastici, salute e sopravvivenza ed emancipazione politica. Si tratta dell’indice più longevo, che tiene traccia dei progressi compiuti per colmare questi divari sin dal suo inizio, nel 2006. Inoltre, esplora l’impatto dei recenti shock globali sulla crisi della disparità di genere nel mercato del lavoro.

Il progresso complessivo nel 2023 - spiega il rapporto - è in parte dovuto alla riduzione del divario nel livello di istruzione, con 117 Paesi su 146 indicizzati che hanno colmato almeno il 95% di tale divario. Nel frattempo, il divario nella partecipazione economica e ne lle opportunità si è ridotto del 60,1% e quello nell’emancipazione politica solo del 22,1%. La parità è progredita di soli 4,1 punti percentuali dalla prima edizione del rapporto nel 2006, con un rallentamento significativo del tasso di variazione complessivo. Per colmare il divario complessivo tra i sessi saranno necessari 131 anni. Al ritmo attuale, ci vorranno 169 anni per la parità economica e 162 anni per quella politica.

“Sebbene ci siano stati segnali incoraggianti di ripresa verso i livelli pre-pandemia, le donne continuano a sostenere il peso dell’attuale crisi del costo della vita e delle interruzioni del mercato del lavoro”, ha dichiarato Saadia Zahidi, direttore generale del Forum Economico Mondiale. “Per una ripresa economica è necessaria tutta la potenza della creatività e di idee e competenze diverse. Non possiamo permetterci di perdere lo slancio in materia di partecipazione e opportunità economiche delle donne”.