(Teleborsa) - Pandemia, guerra e caro energia: un triplice shock che ha investito praticamente quasi tutti i settori, compreso quello del vetro. Cosa dicono i numeri di quest'ultimo periodo specie se confrontati con lo scenario precedente? Teleborsa lo ha chiesto a Fabrizio Cattaneo, Direttore generale di GIMAV, l’Associazione aderente a Confindustria che riunisce le aziende che producono macchinari, prodotti speciali e accessori per la lavorazione del Vetro Piano e Cavo. Tanti gli argomenti trattati: dal record pre- pandemia al rilancio, rigorosamente sotto il segno del green.
"Parto col dire - osserva Cattaneo - che il problema più grande che la pandemia ha portato in particolare al nostro settore è la conseguenza stessa della pandemia, cioè tutti i problemi legati alla logistica e all’approvvigionamento che ne sono conseguiti che spesso e volentieri hanno impedito ai costruttori di tecnologie per la lavorazione del vetro di riuscire a consegnare nei modi e nei tempi prestabiliti. cosa che ha generato problemi seri come quelli, ad esempio, di avere preso degli impegni contrattuali che non hanno potuto rispettare non per colpa “loro” ma perchè appunto conseguenze di questi problemi logistici che abbiamo sottolineato. Nel dettaglio, è successo che il settore che si trovava prima della crisi pandemica quindi anno 2019 in un momento di crescita lenta ma stabile e continua da diversi anni e che l’aveva portato ad un record - nel 2019 si era registrato un record storico di circa due miliardi e quattrocento milioni di euro abbondanti di fatturato complessivo, crescita che era tirata all’epoca soprattutto dai mercati esteri quindi dalle esportazioni per intenderci che crescevano abbondantemente intorno all’8% annuo - si è trovato di colpo nel 2020 con la pandemia ad un arresto molto forte ed importante e quindi nel 2020 il settore è crollato di circa 16,5% , quasi un 20% di crollo annuale. Questo crollo ha colpito in modo importante sia le esportazioni che hanno perso un 15% circa, che i mercati interni dove le consegne hanno perso un 20% mentre le importazioni hanno retto abbastanza. Poi, già nel 2021 il settore ha saputo reagire, mettendo a segno quello che tecnicamente viene chiamato un rimbalzo tecnico, cioè è riuscito a recuperare nel giro di un solo anno quello che aveva perso tra il 2020 e il 2021 e infatti il fatturato a fine 2021 era già tornato oltre i due miliardi e mezzo di euro quindi valori anche superiori a quelli del 2019, dunque del pre pandemia".
Parliamo di un comparto che contribuisce alla crescita del Paese che però sembra essere meno "attenzionato" di altri. Secondo lei perchè?
"Rispondo con una battuta, ossia dicendo che non poteva essere altrimenti visto che il vetro è trasparente. Se è vero che il comparto è una tipica eccellenza italiana cioè una nicchia in cui noi siamo veramente molto forti è altrettanto vero che il vetro è molto pervasivo nella realtà quotidiana. Del resto, basta sta guardarsi intorno per vedere quanto vetro c’è intorno a noi. Io adesso sto guardando qui intorno e di fatto si vede che il vetro è nella nostra realtà quotidiana un po’ dappertutto però d’altra parte è vero che il vetro ha un’altra caratteristica che non ce lo fa tenere a mente come dovremmo, ossia è molto duraturo per cui tipicamente una finestra, una torcia, uno specchio ma anche gli occhiali non li cambiamo tutti i giorni in realtà e questo ci porta a dare per scontato alcuni oggetti di vetro che utilizziamo quotidianamente quindi a non considerarli come cose che pervadono la nostra vita con tanta frequenza. In aggiunta c’è una trasparenza che è tipica dell’industria del settore perchè è un settore che fa fatica a considerarsi e dunque a proporsi come una filiera di eccellenza assoluta qual è, solo in Italia infatti siamo eccellenti in tutta la filiera e in verità dentro la filiera invece ci si propone come comparti molto divisi, faccio un esempio anche all’interno delle tecnologie si tende a distinguere tra tecnologie per il vetro cavo e il vetro piano che è invece una differenza che chi non vive l’industria dall’interno fa fatica anche semplicemente a capire. Su questo forse anche noi come mondo della rappresentanza potremmo fare di più, cercando di fare una rappresentanza unica e univoca. certo, come chiusura, alcuni provvedimenti presi anche di recente dai nostri politici e dai nostri amministratori non ci aiutano e faccio semplicemente una battuta il cosiddetto decreto movida: non credo che sarà vietando l’utilizzo di contenitori in vetro che risolveremo il problema della movida e delle strade, a come vengono lasciate la sera, non credo che una strada imbrattata dalla plastica sia meglio di una strada imbrattata dal vetro".
Mai come ora, una delle parole chiave è certamente sostenibilità: come il settore intende declinare e contribuire alla necessaria transizione green in atto?
"L'unico modo reale per poter raggiungere la sostenibilità e metterla in pratica è attraverso l’innovazione e l’innovazione è di per sè innovazione tecnologica cioè è la necessità di trovare nuovi modi, nuove soluzioni tecnologiche che ci permettano di produrre nuovi processi e nuovi prodotti che siano compatibili con la sostenibilità ambientale e quindi che ci consentano di avere una transizione green concreta e pratica. Ovviamente l’innovazione tecnologica si divide in due tipologie: innovazione incrementale cioè tenere il paradigma a cui siamo abituati e fare step by step dei piccoli miglioramenti, questo è un aiuto ma di solito non risolve il problema oppure quella che viene definita innovazione strutturale cioè quella che cambia un paradigma tecnologico di riferimento. Faccio un esempio per capirci: quello che è successo quando dalla macchina da scrivere si è passati al computer, piuttosto che dal telefonino si è passati allo smartphone, sono proprio paradigmi tecnologici nuovi e diversi. Noi siamo impegnati da tempo in questo, stiamo cercando, il mondo delle tecnologie della lavorazione vetro è impegnato in questo da tempo. E anche qui faccio degli esempi alcuni banali, tutto il tema della lavorazione dei pannelli solari, dei pannelli fotovoltaici sono sotto gli occhi di tutti, cose più recenti sono l’adozione dell’idrogeno o degli altri combustibili green al posto dei derivati degli idrocarburi derivati che immettono anidride carbonica nell’atmosfera e piuttosto che tutto quello che si sta facendo con la lavorazione dei vetri cosiddetti piani quindi a più strati di vetrate per rendere gli edifici più luminosi ma anche più termo isolati e quindi più compatibili con le esigenze degli edifici green che oggi sono sulla bocca di tutti"
Viviamo in un contesto di profondi e continui cambiamenti, quali sono le sfide più urgenti per tutta la filiera?
"Una delle sfide importanti - probabilmente la più importante - è quella del green e della transizione ecosostenibile. Noi in questa sfida siamo impegnati, stiamo appunto modificando sia i prodotti in vetro che i processi che servono per produrre in un modo più green e questo è il primo degli input che ci viene proposto dal mercato e dai nostri clienti. forse non meno importante perchè anche questo è un nuovo paradigma è il paradigma smart cioè noi viviamo ormai in un contesto che da industria 4.0 in poi fino ad arrivare all’estremo dell’intelligenza artificiale ci mette davanti l’esigenza, la necessità di pensare a processi e prodotti intelligenti quindi a processi e a prodotti che incorporino al loro interno l’intelligenza, diano valore aggiunto. faccio degli esempi banali, oggi per noi una finestra è una finestra domani una finestra potrebbe essere il nostro nuovo televisore di casa piuttosto che il video della nostra casa smart a 360 gradi. queste sono le tendenze diciamo così più strategiche, più di medio- lungo periodo su cui siamo orientati, andando a declinarle invece negli aspetti più pratici oggi probabilmente le sfide principali sono quelle che dicevamo prima cioè la lavorazione di vetri sempre più sottili piuttosto che la lavorazione di vetri flessibili e ne vediamo già diverse applicazioni, sono sempre più a portata di mano, oggi ci sono già i telefonini, gli smartphone che si possono piegare ma ci sono in giro dei prototipi di vetri che si possono addirittura srotolare per cui pannelli e schermi che possono essere srotolati e utilizzati in maniera impensabile fino a poco tempo fa. Un’ ultima considerazione riguarda quella che è una caratteristica tipica dell’industria italiana, famosa perchè sa trovare soluzioni, noi la racchiudiamo nel termine ingegno che raggruppa bene il concetto di automazione, di creatività e di tecnologia che ci caratterizzano. Cito a proposito due progetti che sono stati lanciati da Federmacchine, uno in collaborazione con Confindustria ed è uno studio sul potenziale dei beni strumentali e l’altro insieme a ICE Agenzia che riposiziona il branding di machines Italia quindi di beni strumentali italiani. Questo secondo progetto machines italia secondo me rende bene l’idea che è il concetto di engineering with passion quindi il fatto che l’industria italiana di beni strumentali sia una soluzione di ingegno e di passione".
Guardando al prossimo futuro, invece, quali sono gli appuntamenti in calendario?
"Vitrum che è il Salone internazionale delle tecnologie per lavorazione del vetro che organizziamo da quarant’anni, mentre da un po’ più di recente affianchiamo a Vitrum, Vision Milan Glass Week, un’iniziativa che vive a Milano e dà spazio a tutta la filiera del vetro. Parto da Vitrum perchè parlavamo prima di eccellenze e Vitrum è da 40 anni a questa parte lo spazio in cui le tecnologie per la lavorazione del vetro trovano visibilità a livello internazionale ma almeno da un paio di edizioni a questa parte vuole diventare, vuole proporsi, sta diventando come lo spazio in cui tutta la filiera industriale del vetro quindi non soltanto le tecnologie per la lavorazione ma anche la produzione e la trasformazione del vetro stesso industriale e di design trovano il punto di riferimento per dare visibilità all’eccellenza internazionale e in particolare made in Italy di questo settore. Da un paio di edizioni a questa parte abbiamo ritenuto opportuno creare un momento che desse visibilità a tutta la filiera quindi non solo alla parte industriale ma anche a quella culturale, storica artigianale e artistica che in Italia come dicevo sono un’eccellenza assoluta e Milano glass week sarà questo momento. La fiera internazionale Vitrum si svolgerà a Fiera Milano (Rho) dal 5 all'8 settembre.
Mentre dal 4 al 10 settembre prossimi la Vision Milan Glass Week, quindi un evento che si affianca e comprende il Salone internazionale. Animeremo la città di Milano con una serie di eventi e di iniziative dedicate al vetro e alla cultura del vetro che sia cultura storica, artistica, artigianale e anche industriale e design , con l’obiettivo di incontrare non soltanto il pubblico business di riferimento ma anche ovviamente il consumatore finale. Vorrei infine sottolineare che non ci limitiamo a organizzare eventi e iniziative in Italia ma accompagniamo le nostre aziende anche in giro per il mondo, lo facciamo da sempre anche grazie al supporto dell’agenzia per il commercio con l’estero e dei ministeri competenti quindi Ministero degli Affari Esteri e del Made in Italy, ultimamente abbiamo ideato Vitrum International che ci permette di accompagnare le nostre aziende in giro per il mondo e affiancare alla presenza durante le manifestazioni una presenza continua, che può durare un anno tra una manifestazione e l’altra, con un portale che raggruppa una serie di siti dedicati ai singoli paesi promossi in lingua e promossi sui social network dei singoli paesi".
Vetro, Cattaneo (GIMAV): settore protagonista sotto il segno di innovazione e sostenibilità
Da Vitrum a Vision Milan Glass Week: appuntamenti ed iniziative con l’obiettivo di incontrare non solo il pubblico " business" ma anche il consumatore finale, guardando alla crescita
19 giugno 2023 - 19.37