(Teleborsa) - Dopo aver parlato ieri per sette ore e mezza con il suo omologo cinese Qin Gang, oggi il segretario di Stato americano Antony Blinken è a colloquio con Wang Yi, direttore dell'Ufficio centrale per gli affari esteri della Cina, il gradino più alto della diplomazia cinese.
L'incontro di tre ore tra Blinken e Wang Yi è stato "schietto e produttivo", afferma in una nota il portavoce del dipartimento di Stato Matthew Miller. Sono stati affrontati diversi temi "bilaterali e globali" e Blinken "ha sottolineato l'importanza di gestire responsabilmente la competizione tra Stati Uniti e Repubblica popolare cinese attraverso canali di comunicazione aperti per garantire che la competizione non si trasformi in conflitto".

Non è ancora chiaro se nel suo ultimo giorno a Pechino Blinken vedrà anche il presidente Xi Jinping. Nel programma pubblicato dal dipartimento di Stato americano non è stato inserito alcun meeting con il capo di stato cinese, ma la riunione sembra probabile soprattutto dopo l'incontro della scorsa settimana tra Xi e l'ex capo di Microsoft e filantropo Bill Gates. Nell'incontro di ieri tra Blinken e Qin, Washington e Pechino hanno concordato di mantenere la comunicazione aperta al fine di evitare qualsiasi conflitto. Nella riunione con Wang Yi oltre alla spinosissima questione dei legami tra Stati Uniti e Taiwan, isola rivendicata da Pechino e al centro del confronto tra le due potenze, i rapporti bilaterali restano tesi su un gran numero di questioni tra cui quelle commerciali e dei diritti umani.

"Non c'è spazio per compromessi" su Taiwan, ha detto Wang al segretario di Stato americano. Gli Stati uniti "devono rispettare la sovranità della Cina", ha aggiunto nel corso dell'incontro che si è concluso intorno a mezzogiorno e mezzo (ora di Pechino), secondo il Dipartimento di Stato, un'ora in più rispetto all'orario previsto. Il pomeriggio del segretario di Stato è denso di incontri di vario genere, anche se tutti chiusi alla stampa: incontri con studenti, con il personale dell'ambasciata degli Stati Uniti e gli imprenditori locali americani. Dmo

Gli Stati Uniti devono aderire al principio di "Una sola Cina" e opporsi chiaramente all'"indipendenza di Taiwan" ha detto Wang esortando gli Usa a cessare la promozione della "teoria della minaccia cinese", annullare le sanzioni unilaterali illegali contro la Cina, abbandonare la lotta allo sviluppo tecnologico cinese e astenersi dall'interferire arbitrariamente negli affari interni della Cina. La Cina e gli Stati uniti devono, inoltre, scegliere tra "cooperazione e conflitto", ha detto l'alto diplomatico cinese.

Wang ha invitato gli Stati Uniti a "riflettere profondamente" e gestire le divergenze con Pechino. Secondo Wang il peggioramento dei legami tra i due Paesi è legato alla "percezione errata" della Cina da parte di Washington. Secondo l'emittente statale cinese CCTV, Wang ha detto al segretario di Stato americano che la sua visita di due giorni a Pechino è arrivata in un "momento critico" nei rapporti tra Stati uniti e Cina ed è "necessario fare una scelta tra dialogo e confronto, cooperazione e conflitto". "Con un atteggiamento di responsabilità nei confronti delle persone, della storia e del mondo, – ha spiegato Wang – dobbiamo invertire la spirale discendente delle relazioni sino-americane, spingere per un ritorno a un binario sano e stabile e lavorare insieme per trovare una strada corretta per la Cina e il Stati Uniti per andare d'accordo nella nuova era".