(Teleborsa) - La People's Bank of China (PBOC), ovvero la banca centrale del colosso asiatico, ha tagliato il suo tasso repo inverso a sette giorni di 10 punti base all'1,90% dal 2%. Si tratta della prima volta che la PBOC taglia i suoi tassi sui prestiti a breve termine in 10 mesi.
La mossa va letta come un tentativo di ripristinare la fiducia del mercato e sostenere una ripresa post-pandemia in fase di stallo, con diversi dati macroeconomici che hanno deluso le attese nelle ultime settimane, ma anche un segno della crescente preoccupazione dei policymaker per la salute dell'economica.
Lo yuan ha toccato il minimo di sei mesi a 7,1680 per dollaro dopo la decisione sui tassi, mentre i rendimenti dei titoli di stato cinesi di riferimento a 10 anni sono scesi a un nuovo minimo di 7 mesi e mezzo.
"La decisione di tagliare i tassi della banca centrale non è stata una sorpresa completa per il mercato", ha detto a Reuters Ken Cheung, chief Asian FX strategist presso Mizuho Bank. "Le banche commerciali hanno già abbassato i tassi sui depositi e anche il governatore della PBOC Yi Gang ha recentemente menzionato il rafforzamento dell'aggiustamento anticiclico", ha aggiunto.
Sebbene la mossa non sia una sorpresa completa, è l'ennesimo segnale di come la politica monetaria cinese rimanga un outlier sulla scena mondiale, assieme a quella della Bank of Japan (che però è stabile). L'allentamento della politica monetaria da parte della PBOC arriva in un momento in cui le principali banche centrali stanno aumentando aggressivamente i tassi di interesse per contrastare l'aumento dei prezzi al consumo.
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