(Teleborsa) - Dopo aver mostrato modesti segnali di ripresa durante il primo trimestre, l’economia manifatturiera dell’eurozona ha registrato, a
metà del secondo trimestre, il secondo mese consecutivo di contrazione della produzione.

Secondo l’ultima indagine HCOB PMI, i volumi della produzione sono crollati al tasso più veloce dallo scorso novembre, riflettendo un effetto frenante sempre più evidente da parte della domanda, con i nuovi ordini che inoltre hanno riportato la contrazione massima in sei mesi. Le aziende manifatturiere hanno continuato a completare il loro lavoro inevaso per cercare di sostenere la produzione. Gli ordini in fase di lavorazione di maggio, infatti, sono diminuiti ad un tasso maggiore.

I livelli occupazionali delle aziende manifatturiere sono aumentati per il ventottesimo mese consecutivo, anche se l’ultimo tasso di creazione occupazionale eguaglia quello minimo raggiunto durante questa sequenza.
L’HCOB PMI Settore Manifatturiero Eurozona redatto da S&P Global, è diminuito da 45,8 punti di aprile e ha raggiunto a maggio 44,8. Scendendo al di sotto della soglia neutra che separa l’espansione dalla contrazione di 50, l’ultimo valore ha segnalato un nuovo declino dello stato di salute del settore manifatturiero dell’eurozona, ed il maggiore in tre anni.

Tra le otto nazioni monitorate dall’indagine (che rappresentano approssimativamente l’89% dell’attività manifatturiera totale),
ancora una volta la Grecia è stato l’unico stato membro ad aver registrato un miglioramento delle condizioni operative da aprile.
Detto questo, la crescita è stata più lenta e solo modesta. Nelle altre nazioni, ad eccezione della Francia, è stato riportato un
peggioramento del settore manifatturiero rispetto al mese precedente. In molti casi, i tassi di peggioramento sono stati i più alti
osservati dai tempi del picco iniziale della pandemia da Covid-19 di maggio 2020.

Analizzando i dati PMI, Dr. Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: "La debolezza della domanda del settore manifatturiero, che è diventata sempre più evidente da inizio anno con il calo dei PMI, ha adesso indotto le imprese campione a ridurre la loro produzione per il secondo mese consecutivo. Nel mercato del lavoro, la contrazione non ha ancora preso piede. A conti fatti, malgrado la difficile situazione degli ordini, le aziende intervistate stanno ancora assumendo altri dipendenti e sono restie a tagliare personale per la paura di non essere poi in grado di colmare nuovamente le posizioni quando la situazione migliorerà. Ciò evidenzia una sorta di ottimismo poiché, dopotutto, la maggior parte delle aziende intervistate prevede di produrre di più durante i prossimi dodici mesi di quanto producono adesso".

(Foto: © iloveotto/123RF)