(Teleborsa) - L'84,6% dei longevi dichiara che per una vecchiaia serena e in condizione di benessere occorre nella vita investire bene il risparmio. Il 65,3% degli anziani ritiene che la sola pensione non garantisca il benessere nella terza e quarta età. Sono solo alcuni dei dati emersi dall'Osservatorio Silver Economy Censis-Tendercapital 2023, presentato presso il Salone del Risparmio a Milano.

"Quello che ci consegna l'osservatorio, che tra l'altro portiamo avanti da diversi anni, è la fotografia di questo gruppo sociale - appunto la Silver - molto forte, nel senso che è dotata di risorse economiche che diventano fondamentali perché la più grande quota di risparmio - che l'Italia tra l'altro dovrebbe investire nei settori chiave - anche per la Silver sta proprio in quella categoria sociale - spiega Moreno Zani, Presidente di Tendercapital - Dunque grandi possibilità, investimenti e grandi richieste. Quello che emerge è poi questa dicotomia tra la Silver e le nuove generazioni, cioè che si sentono un po' spogliate da quello che hanno loro. Con una gestione attenta degli investimenti si potrebbe anche colmare questa parte".



Secondo Zani, "la longevità può essere un tema d'investimento interessante perché quelli che consideriamo longevi e anziani richiedono sanità e servizi. In realtà noi intervenendo su quel tipo di attività creiamo opportunità per i più giovani. Questo è il tema su cui devono lavorare asset manager e investitori istituzionali di lungo periodo". "Già abbiamo visto che gli investitori istituzionali, mi riferisco soprattutto ai fondi pensione e alle casse di previdenza, sono molto attenti - anche per i propri iscritti - per cui occorre trovare solo la modalità più corretta per coniugare un interesse pubblico e privato", ha aggiunto.

Francesco Maietta, Responsabile Area Consumer Mercati privati Istituzioni Censis, ha spiegato che "la condizione dei longevi in Italia è positiva sostanzialmente: hanno il reddito certo con la pensione, la gran parte ha la proprietà della casa e importanti risparmi in quota superiore alle generazioni precedenti e anche agli attuali giovani. La grande sfida è quella del welfare: l'85% degli anziani dice che nell'ultimo anno ha avuto più difficoltà ad avere accesso a prestazioni sanitarie, quindi indubbiamente di fronte all'erodersi del sistema di tutele del nostro welfare rischiamo di pesare ulteriormente sulla spesa privata, in particolare degli anziani. Quindi questo è uno degli aspetti da monitorare, insieme a quello della non-autosufficienza che è l'altro grande bisogno sociale che il welfare non copre. Sono aspetti che creano preoccupazione negli anziani e che dovrebbero diventare priorità anche su un piano della riflessione collettiva".

"Il risparmio privato è decisivo - ha aggiunto Maietta - prima del Covid la spesa privata sanitaria è arrivata a 40 miliardi e oggi gli anziani di fronte alle difficoltà del servizio sanitario evidentemente hanno nel risparmio che hanno a disposizione e di quello che continuano a creare - perché il 40% continua a risparmiare - hanno un riferimento fondamentale".

"Una delle maggiori sfide per gli enti previdenziali è quella di rispondere a una platea che è molto variata, perché è una platea più anziana, una platea in cui il fenomeno del pensionamento attivo - quindi professionisti Silver - è particolarmente
spiccato - ha detto Tiziana Stallone, Vicepresidente Adepp e Presidente Enpab - Negli ultimi 16 anni i professionisti che continuano a lavorare nonostante siano in pensione sono aumentati del 160%, laddove invece l'aumento dei neo iscritti - quindi dei giovani che iniziano a svolgere la libera professione - sono del 26%. Le sfide sono quelle di assistere questa nuova platea, sia in termini di gestione dei loro risparmi, laddove la componente più fragile è sicuramente quella giovanile: vanno sostenuti nell'ingresso al lavoro, con un welfare attivo con delle politiche ritagliate sul rafforzamento dei redditi e quindi della gestione del risparmio, laddove l'invecchiamento delle platee ci porta a guardare a una garanzia dell'assistenza in termini sanitari e in termini di quelle che sono le problematiche di un'età che avanza".

"Ci sono delle riforme progressive agli interno dei sistemi previdenziali per rispondere al cambiamento delle platee - ha spiegato l'eseprta - Sicuramente nei sistemi che ancora sono in ripartizione, quindi le casse di previdenza privatizzate di vecchia generazione, ci sono delle riforme che vanno ad estendere l'età pensionabile, che vanno in qualche modo a sostenere gli ingressi dei nuovi iscritti affinché questo flusso contributi-prestazioni sia garantito. Nei sistemi di nuova generazione a contributivo puro e capitalizzazione bisogna soprattutto lavorare sull'adeguatezza delle prestazioni previdenziali".

Secondo Maurizio Grifoni, Presidente Fondo Fon.Te., "il lavoro è più incerto è insicuro. Dobbiamo quindi investire attraverso anche la previdenza complementare sul lavoro, investire sulla produzione per raccogliere un'economia circolare in una nuova economia sostenibile. Investire sul lavoro significa fare educazione, fare formazione costante e continua, rivedere gli schemi educativi e formativi per permettere alle nuove generazioni di affrontare il futuro con più tranquillità e magari con maggiore autonomia. Sul fronte dei consumi è chiaro che qua siamo a una distonia tra le necessità di aumentare i consumi e per la necessità anche di diminuirli, perché il pianeta di per sé non ce la fa e perché abbiamo visto che innesca meccanismi inflativi che poi alla fine vanno a erodere i risparmi. Serve quindi investire secondo i temi ESG e valoriali".

"Dove si trovano interlocuzioni che sono già consolidate c'è fatica a comprendere la necessità della transizione, non soltanto transizione ecologica che io chiamo conversione ecologica, ma anche maggiore attenzione al sociale e alla governance - ha sostenuto Grifoni - Ma c'è anche un problema di transizione generazionale e una transizione femminile: dobbiamo andare verso questa direzione, anche velocemente, perché sennò potremmo schiantarci".