Sul fronte delle prospettive e del ruolo del vettore aereo quali le sfide che attendono Ita?
"Prospettive bellissime. Siamo di fronte a un mercato che si sta espandendo e le previsioni di qualsiasi azienda che fa statistiche dimostrano che il 2023 sarà un anno di decisa ripresa: arriveremo a dei flussi turistici che saranno i terzi come volumi assoluti nella storia del nostro Paese, leggermente sotto al 2019 ma ormai siamo arrivati a quei livelli lì. Ita sta cavalcando questa crescita, forse per la prima volta dopo tanti anni in cui al vettore di bandiera in alcuni casi era un po' sfuggita. Stiamo cavalcando quest'onda di crescita con numeri che sono in ordine: il primo trimestre abbiamo chiuso con numeri decisamente migliori rispetto al budget, cassa maggiore del 18% rispetto al budget; Q2 lo chiuderemo anche in questo caso con una con un miglioramento rispetto al budget attorno al 17-18%, frutto di grandi volumi, quindi grande crescita dei ricavi, con il giusto mix di passeggeri alto spendenti, quindi segmento Premium che poi è quello che riesce a rendere profittevole la compagnia. Abbiamo ancora tante cose da mettere a posto però le prospettive sono decisamente buone. Abbiamo un incremento di flotta importante: siamo partiti nel 2021 con 52 aerei, abbiamo chiuso l'anno scorso con 74 e chiuderemo quest'anno con 93 aerei. Quindi abbiamo un incremento importante, più che raddoppiamo i collegamenti intercontinentali in termini di chilometri per cui grande espansione".
Quali tratte verranno aperte prossimamente?
"Prevalentemente mi concentrerai sul lungo raggio: la nostra missione è, infatti, quella di ricollegare l'Italia con il resto del mondo. Apriremo Washington quest'anno il 2 giugno; San Francisco all'inizio di luglio; Rio de Janeiro nell'autunno. Triplichiamo la frequenza da Fiumicino a JFK quindi un espansione network soprattutto a lungo raggio. Confermiamo e aumentiamo le frequenze
su Delhi: è un prodotto che abbiamo lanciato l'anno scorso in autunno che sta andando benissimo al punto da incrementare le frequenze
settimanali. Confermiamo Tokyo, un altro prodotto lanciato a dicembre dell'anno scorso che sta funzionando molto. Quindi
grande espansione del lungo raggio e una corrispettiva espansione del breve e medio raggio a servire il lungo raggio. Il nostro
lavoro è far funzionare l'hub di Fiumicino che ci ospita anche oggi, quindi portare passeggeri attraverso breve e medio raggio su Fiumicino e da qua mandarli in giro per il mondo".
Transizione ecologica: qual è l'impegno di Ita su questo fronte?
"Per noi la sostenibilità è uno dei parametri e dei pilastri più importanti del nostro Piano industriale. Il nostro impegno nella sostenibilità soprattutto ambientale è dimostrato innanzitutto dall'investimento nei nuovi aeromobili. Avremo già quest'anno metà della flotta di nuova generazione ed è importante perché gli aerei di nuova generazione consumano circa il 25-27% di carburante in meno, ergo emettono meno CO2 nell'ambiente. Entro il 2026 avremo l'80% della flotta che sarà di nuova generazione con ordini impegnativi che abbiamo già fatto. Sarà la flotta in assoluto più giovane d'Europa e sarà in assoluto la più green d'Europa. Questo è il nostro impegno principale poi ci
stiamo impegnando sul mondo dell'offsetting dove anche i clienti – sia nel cargo, sia nel business passeggeri – possono partecipare con noi a ridurre e compensare le emissioni di CO2. Siamo impegnati anche nelle ricerche sul SAF: proprio con Aeroporti di Roma ed Eni abbiamo chiuso un accordo importante per portare SAF qui a Fiumicino per poterlo utilizzare. È chiaro che si tratta di un approccio graduale visto che il SAF in questo momento costa sette volte tanto il carburante normale. Questo perché è appesantito da costi di produzione, difficoltà di stoccaggio e anche da un po' di tasse che l'Europa ha deciso di mettere su questo tipo di carburante. Lo stiamo iniziando a utilizzare per sperimentare, per cominciare a muovere i primi passi, però è chiaro che servirà un cambiamento di prospettiva perché nessuna compagnia
può permettersi di pagare il carburante, che è la voce di costo più importante di una compagnia, sette volte di più di quanto lo paga adesso".