(Teleborsa) - Sempre più evidente, purtroppo, negli ultimi anni l'impatto dei cambiamenti climatici sulla salute dei ghiacciai del mondo che si sono sciolti nel 2022 ad una velocità drammatica e la loro salvaguardia è di fatto una causa persa: a lanciare l'allarme è l'ONU, mentre diversi indicatori del cambiamento climatico hanno raggiunto livelli record.
"La partita è già persa per i ghiacciai perché la concentrazione di CO2 è già troppo alta", ha detto Petteri Taalas, capo dell'Organizzazione mondiale della meteorologia che ha pubblicato il rapporto annuale sullo stato del clima. Secondo l'Omm "il ghiaccio marino antartico ha raggiunto il livello più basso mai registrato e lo scioglimento di alcuni ghiacciai europei ha letteralmente superato i record".
La temperatura media globale nel 2022 è stata di 1,15 gradi sopra la media del 1850-1900 e gli anni dal 2015 al 2022 sono stati gli otto più caldi dall'inizio della registrazione strumentale nel 1850. Inoltre, secondo quanto emerge dall'ultimo rapporto annuale dell'OMM che arriva alla vigilia della Giornata della Terra 2023, lo scioglimento dei ghiacciai e l'innalzamento del livello del mare - che ha nuovamente raggiunto livelli record nel 2022 - continuerà per migliaia di anni.
Di recente, dati allarmanti sono arrivati anche da studio condotto dal Potsdam Institute for Climate Impact Research in Germania, guidato dal climatologo Dennis Höning, che ha previsto che il rilascio di 1.000 giga-tonnellate di CO2 nell’atmosfera avrebbe un impatto devastante sulla calotta glaciale della Groenlandia. Allarmanti i risultati: come detto, il rilascio di 1.000 giga-tonnellate di carbonio scioglierebbe completamente la regione meridionale della calotta glaciale della Groenlandia. Se le emissioni inquinanti dovessero aumentare a giga-tonnellate, l’intera calotta glaciale sparirebbe in modo permanente.
(Foto: Edward Weston CC BY-SA 3.0)