(Teleborsa) - Una "maggioranza molto ampia" del Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) ha concordato con la proposta del Chief Economist Philip Lane di aumentare i tassi di interesse di riferimento di 50 punti base al meeting di marzo dell'istituzione di Francoforte, in linea con l'intenzione comunicata dal Consiglio direttivo nella sua precedente riunione di politica monetaria. È quanto si legge nei verbali della riunione del 15 e 16 marzo, pubblicati oggi.
"Alcuni membri avrebbero preferito non aumentare i tassi di riferimento fino a quando le tensioni sui mercati finanziari non si fossero attenuate e condurre una rivalutazione globale della posizione alla prossima riunione di politica monetaria del Consiglio direttivo, a maggio", viene aggiunto.
Nei verbali si legge anche che, durante la discussione, "sono stati ricordati episodi passati in cui il Consiglio direttivo aveva aumentato i tassi di interesse e poi aveva dovuto invertire l'aumento poco dopo". Alcuni membri hanno sostenuto quindi che, nella situazione attuale, l'approccio dipendente dai dati del Consiglio direttivo "avrebbe suggerito di posticipare l'aumento dei tassi di interesse e di attendere fino a quando l'incertezza non fosse diminuita".
I banchieri centrali dell'Eurozona hanno "generalmente convenuto" che il Consiglio direttivo "dovrebbe astenersi dal comunicare aspettative incondizionate per il futuro andamento dei tassi di interesse". Tuttavia, è stata espressa la preoccupazione che l'assenza di tali orientamenti potesse essere interpretata come un'indicazione che il ciclo di inasprimento stesse per finire. Per questo motivo, è stato suggerito di trasmettere il messaggio che, se non si fossero verificate le recenti turbolenze di mercato, il Consiglio direttivo avrebbe espresso l'aspettativa di un ulteriore aumento dei tassi, dato lo scenario di riferimento.
Nel complesso, i membri hanno "concordato ampiamente" sulla resilienza del sistema bancario dell'area euro e sull'importanza di rassicurare gli operatori di mercato sulla solidità delle posizioni patrimoniali e di liquidità delle banche.
Sostegno anche per la proposta di continuare ad applicare la flessibilità nel reinvestimento dei rimborsi in scadenza nel portafoglio PEPP. Il mantenimento della flessibilità esistente nei reinvestimenti in PEPP è stato considerato "un approccio efficiente e preventivo per rispondere a un potenziale riemergere di rischi per il meccanismo di trasmissione correlato alla pandemia".
Verbali BCE: alcuni membri volevano stop a rialzi tassi per tensioni mercati
20 aprile 2023 - 14.01