(Teleborsa) - L'assemblea ordinaria degli azionisti di TIM si è svolta oggi, ha approvato (con il 99,9% dei voti favorevoli) il bilancio al 31 dicembre 2022, che si è chiuso con una perdita netta pari a 2,9 miliardi di euro coperta mediante prelievo da riserve, e la conferma nella carica di consiglieri di Giulio Gallazzi, con il 91,9% dei voti favorevoli (contrari 5,1%, astenuti 1,3%), e di Massimo Sarmi, con il 93,2% dei voti favorevoli (contrari 5,1%, astenuti 0,1%). Non è stato invece nominato il terzo Amministratore, non avendo le candidature proposte ottenuto le necessarie maggioranze.

Svolta senza la presenza fisica dei soci, l'assemblea ha visto la partecipazione di circa il 53,40% del capitale ordinario.

L'assemblea ha approvato (con il 53,2% dei voti favorevoli; contrari 1,1%, astenuti 45,7%) il Piano di incentivazione a breve termine (MBO) 2023, ma non anche la relazione sulla politica di remunerazione e sui compensi corrisposti, per entrambe le sezioni.

Inoltre, non sono stati approvati: il piano di incentivazione a lungo termine denominato Long Term Incentive Plan 2023-2025 (con il 42,5% dei voti favorevoli, contrari il 10,6%, astenuti il 46,8%); l'autorizzazione all'acquisto di azioni ordinarie Telecom Italia al servizio del Piano di incentivazione a breve termine (MBO) 2023 e del Long Term Incentive Plan 2023-2025 (con il 40,8% dei voti favorevoli, contrari il 13,4%, astenuti il 45,7%).

"Sui risultati ha influito significativamente l'elevato numero di astensioni", si legge in una nota dell'ex monopolista.