(Teleborsa) - Il presidente russo, Vladimir Putin, ha dichiarato che "l'uso da parte di Washington delle rivoluzioni colorate e il sostegno al colpo di stato di Kiev nel 2014 hanno portato al conflitto odierno in Ucraina". L'accusa agli Stati Uniti è arrivata nella sua dichiarazione di politica estera al Cremlino, durante la cerimonia di accettazione delle credenziali dagli ambasciatori stranieri, e riportata dall'agenzia di stampa russa Tass. Putin ha poi sostenuto che il sostegno americano al colpo di stato a Kiev nel 2014 è alla base del degrado delle relazioni tra la Federazione russa e gli Stati Uniti.
Sempre l'agenzia di stampa russa Tass ha poi riferito che il presidente russo Vladimir Putin considera i servizi segreti occidentali coinvolti nella preparazione di attacchi terroristici sul territorio russo da parte dell'Ucraina. "I neonazisti e i loro complici operano non solo sul territorio delle nuove regioni della Federazione, ma commettono anche crimini in altre regioni della Russia. Vi sono tutte le ragioni per ritenere che il potenziale dei Paesi terzi, delle agenzie di intelligence occidentali siano coinvolti nella preparazione di tali sabotaggi e attacchi terroristici", ha affermato Putin in una riunione del Consiglio di sicurezza russo.
In giornata il viceministro degli Esteri, Serghei Ryabkov, a radio Sputnik ha affermato che la Russia e gli Stati Uniti si trovano attualmente in "una fase di conflitto caldo". "Ora siamo in una fase di conflitto caldo con gli Stati Uniti. Stiamo assistendo al coinvolgimento diretto di questo Paese in una guerra ibrida con la Russia in vari modi. Alcune forme di questa guerra sono semplicemente senza precedenti e non potevano esistere durante la Guerra Fredda", ha dichiarato il diplomatico. Quanto alla minaccia di un conflitto nucleare, Ryabkov ha denunciato che gli americani sono "assolutamente sconsiderati" sotto molti aspetti.
A New York al Palazzo di Vetro c'è stato un incontro tra l'ambasciatrice statunitense all'Onu, Linda Thomas-Greenfield, e il collega russo Vassily Nebenzia per parlare del caso del giornalista del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, arrestato la settimana scorsa in Russia. "Ieri ho parlato con la mia controparte russa in merito all'arresto di un giornalista americano e ho espresso la nostra forte e decisa richiesta di rilasciarlo immediatamente", ha dichiarato Thomas-Greenfield, sostenendo che "è davvero oltre ogni limite utilizzare un giornalista già accreditato in Russia e accusarlo del tipo di azioni di cui lo hanno accusato". Gershkovich è attualmente detenuto nel centro di detenzione di Lefortovo, a Mosca, e rischia fino a 20 anni di carcere con l'accusa di spionaggio.
Nel frattempo, durante la visita di oggi in Polonia, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato un memorandum con il governo polacco per la ricostruzione dell'Ucraina e un accordo sulla produzione congiunta di munizioni per carri armati. Il primo pinistro polacco Mateusz Morawiecki ha dichiarato che "la Polonia è stata la prima a mettere in guardia contro la Russia e la prima a sostenere l'Ucraina. Ora vuole essere la prima a partecipare alla ricostruzione" del Paese. Prima dell'incontro, il presidente polacco Andrzej Duda ha annunciato che la Polonia ha già inviato otto jet da combattimento MiG-29 ed "è pronta a inviarne altri nei prossimi giorni".
Putin torna ad attaccare Stati Uniti ed Occidente: le accuse su Ucraina e attacchi terroristici in Russia
05 aprile 2023 - 21.09