(Teleborsa) - Dopo due mesi di crescita, si registra a gennaio un calo congiunturale del fatturato industriale, imputabile soprattutto alla componente estera. Lo rileva l'ISTAT che stima a gennaio una diminuzione dell’1,1% in termini congiunturali, al netto dei fattori stagionali, rilevando una dinamica negativa su entrambi i mercati (-0,3% su quello interno e -2,6% su quello estero).
Nel trimestre novembre 2022-gennaio 2023 l’indice complessivo resta invariato rispetto al trimestre precedente (-0,1% sul mercato interno e +0,1% su quello estero).
Negativo anche l’andamento di tutti i raggruppamenti principali di industrie, soprattutto i beni intermedi (-1,5%) e l’energia (-4,4%), meno pronunciato il calo dei i beni strumentali (-0,4%).
Corretto per gli effetti di calendario, il fatturato totale cresce in termini tendenziali dell’8,6%, con incrementi del 9,1% sul mercato interno e del 7,7% su quello estero. I giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di gennaio 2022.
Per quanto riguarda gli indici corretti per gli effetti di calendario riferiti ai raggruppamenti principali di industrie, si registrano incrementi tendenziali marcati per i beni di consumo (+14,8%), per i beni strumentali (+16,4%) e per l’energia (+9,7%), mentre per i beni intermedi si registra una lieve diminuzione rispetto a gennaio 2022 (-0,1%).
Con riferimento al comparto manifatturiero, tutti i settori di attività economica mostrano una crescita tendenziale, ad eccezione del comparto chimico e della metallurgia. Corretto per gli effetti di calendario, a gennaio il volume del fatturato del comparto manifatturiero cresce in termini tendenziali dello 0,5%, con un incremento molto più contenuto di quello in valore (+9,1%).