(Teleborsa) - Bio-On, l'ex unicorno della bioplastica fallito nel 2019 in seguito a un report del fondo attivista Quintessential, potrebbe ripartire. La proposta di concordato fallimentare per l'acquisizione di tutti gli asset della società, presentata dal Gruppo MAIP, ha infatti ricevuto l'omologa da parte del Tribunale di Bologna, convincendo della sua bontà curatori e creditori.
La proposta è stata avanzata dalla società Haruki, controllata al 75% da MAIP Compounding e al 25% da Plastotecnica (entrambe società appartenenti al Gruppo MAIP) ed appositamente costituita per l'acquisizione di Bio-On. A seguito del provvedimento di omologa da parte del Tribunale di Bologna, nei tempi tecnici necessari si procederà quindi all'acquisizione definitiva dell'azienda.
Bio-On, startup fondata nel 2007 da Marco Astorri e Guido "Guy" Cicognani", era arrivata a capitalizzare oltre 1 miliardo sul mercato AIM Italia (oggi Euronext Growth Milan), prima che l'attacco dell'hedge fund attivista guidato da Gabriele Grego portasse al crollo delle azioni, a un'indagine della procura di Bologna, all'azzeramento dei vertici e poi al fallimento.
Haruki, ha spiegato il Gruppo MAIP in una nota, verrà dotata di un patrimonio iniziale di circa 20 milioni di euro per garantire l'esecuzione della proposta concordataria e per iniziare il percorso di recupero. L'obiettivo è di produrre in Italia il PHA più puro e controllato esistente sul mercato a livello mondiale che, secondo i suoi sostenitori, sarebbe in grado di eliminare completamente il problema delle microplastiche inquinanti .
La sinergia tra i centri Ricerca di MAIP e Bio-On "permetterà di introdurre in tempi brevi nel mercato oltre 500 formulazioni a base polidrossialcanoati (PHA) tra polvere base e compounds tailor made oltre a quelle già presenti negli assets sviluppati da Bio-On", spiega la nota odierna del gruppo piemontese.