(Teleborsa) - Esiste il rischio di "riduzione dei servizi sanitari" se non si troveranno le risorse per coprire un buco di oltre 5 miliardi provocato dalle spese per il Covid non coperte dallo Stato e dal caro bollette. È l'allarme lanciato dalle Regioni ieri nel corso di di un incontro con i ministri dell’Economia Giancarlo Giorgetti e con il ministro della Salute Orazio Schillaci dai quali è arrivata la promessa dell’attivazione di un tavolo. In futuro senza interventi, hanno aggiunto le Regioni, sarà "irrimediabilmente compromesso il sistema sanitario universalistico italiano".
Durante l'incontro è stato consegnato un documento di 6 pagine dove si ripercorrono le emergenze attuali di cui soffre il SSN: carenza di personale, criticità dei pronto soccorso e finanziamenti. "Se davvero il livello di finanziamento del SSN per i prossimi anni dovrà assestarsi al 6% del PIL , prospettiva che le regioni chiedono che venga assolutamente scongiurata, occorrerà allora – spiega il documento – adoperare un linguaggio di verità con i cittadini, affinché vengano ricalibrate al ribasso le loro aspettative nei confronti del SSN". «Saranno necessarie scelte dolorose, ma non più procrastinabili", hanno sottolineato le Regioni.
I presidenti di Regione hanno ricordano nel loro documento il vero e proprio stress test al quale i Servizi sanitari regionali sono stati sottoposti negli anni 2020, 2021 e 2022, a causa della pandemia da Covid, che sotto il profilo economico-finanziario ha appesantito i bilanci sanitari delle regioni per la presenza di ingenti costi sostenuti per fronteggiare l'emergenza pandemica che solo in parte sono stati ristorati dallo Stato. 3,8 miliardi di spese per l’emergenza Covid sostenute solo nel 2021 (mancano ancora i dati relativi al 2022) e 1,4 miliardi di caro bollette per l’aumento dei costi energetici dello scorso anno, sono solo alcuni dei dati elencati all'interno del report consegnato al Governo.
Le Regioni hanno quindi spiegato che il livello del finanziamento del Servizio sanitario nazionale per quest’anno non è "minimamente adeguato per consentire la sostenibilità della programmazione sanitaria". Da qui la richiesta di un tavolo tecnico per affrontare i nodi principali "che possa condividere entro e non oltre la fine del mese di aprile 2023 interventi urgenti e risolutivi di ordine finanziario e legislativo attraverso cui consentire alle regioni di non interrompere la programmazione sanitaria e di evitare la riduzione dei servizi sanitari e socio assistenziali".
Tra le richieste presentate dai presidenti di Regione c'è la sterilizzazione delle spese Covid da coprire con un piano di ammortamento decennale. Secondo gli stessi le Regioni va poi assolutamente riconosciuto "il principio secondo il quale nessuna regione debba sottoporsi a Piani di rientro o di riduzione dei servizi o aumento della fiscalità generale a causa del mancato riconoscimento dell'attuale criticità finanziaria dovuta ai costi riguardante l'emergenza pandemica ed energetica". "In caso contrario – hanno sottolineato – ne andrebbe progressivamente ed irrimediabilmente compromesso il sistema sanitario universalistico italiano".
Sanità, l'allarme delle Regioni: buco da 5 miliardi di euro, a rischio futuro del SSN
08 marzo 2023 - 19.52