(Teleborsa) - Ieri pomeriggio si è svolto il primo dei tavoli tecnici al Mef, presieduto dal viceministro Maurizio Leo, fra governo, istituti di credito, costruttori e proprietà edilizia annunciati dopo i vertici a Palazzo Chigi per discutere di possibili modifiche al decreto sulla cessioni dei crediti del superbonus. Si lavora a una soluzione ponte per gli esodati dagli incentivi.Presenti, oltre ai rappresentanti del ministero dell’Economia e delle Finanze, la Presidenza del Consiglio, Mase, Mimit, Mit, Agenzia delle entrate, Cdp, Sace e le associazioni Abi, Ance, Confedilizia, Confindustria, Confapi, Alleanza Cooperative italiane, Confartigianato, Cna, Confimi, Rete professioni tecniche, Casartigiani, Confcommercio, Confassociazioni e UPPI.

Le compensazioni destinate a riaprire il mercato dei crediti d'imposta prodotti dai bonus edilizi si concentreranno sugli F24 delle imprese e delle banche. Le certezze più solide riguardano per ora le voci che saranno escluse dal meccanismo: i contributi, che sono essenziali per il pagamento delle pensioni, e le tasse delle famiglie, che continueranno a seguire la loro strada tradizionale. Il vice direttore generale vicario dell'ABI, Gianfranco Torriero, ha espresso una valutazione costruttiva dei lavori.

"Nel corso della riunione – ha spiegato Torriero – è cresciuto l'apprezzamento per la proposta ABI e ANCE sull'utilizzo dell'F24. Tale proposta è la soluzione percorribile visti gli assai ingenti acquisti di crediti di imposta già effettuati e gli impegni già assunti dalle banche, certificati dalla Commissione di inchiesta sulle banche lo scorso giugno".

Ance in particolare spinge per una soluzione rapida, perché non si può aspettare di inserire le modifiche al decreto durante l’iter di conversione in Parlamento, che partirà giovedì 23 febbraio alla Camera ma potrebbe richiedere fino a 60 giorni. "Per noi è fondamentale, oltre alle modifiche al decreto in sede di conversione, trovare rapidamente una soluzione allo sblocco dei crediti incagliati" anche "aprendo all’acquisto da parte delle partecipate", ha spiegato la presidente, Federica Brancaccio. Brancaccio ha chiarito che Abi e Mef stanno ancora lavorando sulla capienza residua delle banche, e la prossima settimana si avrà un quadro più chiaro anche sul peso dei crediti sul deficit.