(Teleborsa) - Per quanto riguarda la sua divisione GGP (Global Gas & LNG Portfolio), Eni ha confermato che sostituirà completamente i volumi di gas russo entro il 2025, facendo leva sulle forti relazioni con i Paesi produttori e sul suo approccio di sviluppo fast-track dei progetti aumentando i volumi da Algeria, Egitto, Mozambico, Congo LNG e Qatar. Lo ha spiegato Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, durante il 2023 Capital Markets Update, sottolineando che "è previsto un aumento progressivo della quota di gas in portafoglio fino al 60% entro il 2030" e che "il gas è fondamentale nel percorso verso la decarbonizzazione".
I volumi contrattualizzati di GNL sono attesi superare i 18 milioni di tonnellate all'anno entro il 2026 (9 MTPA nel 2022).
Per quanto riguarda le forniture via gasdotto, Eni prevede nuovi volumi fino a 9 BCM entro il 2024/25 dall'Algeria.
Per quanto riguarda l'LNG, sono attesi fino a 3 BCM entro il 2023 dall'Egitto, fino a 4 BCM entro il 2025 dal Congo, fino a 2 BCM entro il 2024 dall'Indonesia, fino a 1,5 BCM entro il 2025 dal Qatar, fino a 8 BCM oltre il 2026 dal Mozambico e nuovi progetti che possa sostenere la produzione di LNG in Angola.
Eni prevede che GGP generi un EBIT sui 4 anni pari a oltre 4 miliardi di euro, superiore a quello del piano precedente, facendo leva su un portafoglio più diversificato e flessibile e su una maggiore componente equity. Tale risultato incorpora l'assunzione di mercati gas in normalizzazione nel corso del Piano; Eni si aspetta di generare un EBIT tra 1,7 e 2,2 miliardi di euro nel 2023.