(Teleborsa) - Acquisire maggiore visibilità per raggiungere nuovi clienti e avere cassa per fare un'acquisizione nel campo dei dispositivi medicali. Sono i due maggiori obiettivi che hanno spinto Valtecne a scegliere la strada della quotazione a Piazza Affari, con le azioni che scambieranno dal 1° marzo 2023 su Euronext Growth Milan (EGM), il mercato di Borsa Italiana dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita. Fondata nel 1983 e con sede a Berbenno di Valtellina (Sondrio), la società è attiva nel settore della high precision mechanics, realizzando componenti di meccanica di alta precisione per conto terzi nel settore medicale e industriale.
Affrontare la quotazione in Borsa "è stata una decisione importante per la nostra azienda, essendo totalmente familiare", spiega a Teleborsa l'amministratore delegato Paolo Mainetti. "Valtecne è nata nel 2003 per opera di mio padre, che aveva rilevato un'azienda di tre dipendenti, venendo anche da un settore totalmente diverso come quello edile - racconta - Pian piano ha iniziato e ci ha creduto, essendo noi valtellinesi tenaci e considerando anche che la meccanica in Valtellina è un po' anomala, essendo un settore che qui non ha molti sbocchi".
Al 31 dicembre 2021, Valtecne ha conseguito un Valore della Produzione proforma pari a 21,6 milioni di euro e un EBITDA pari a 3,2 milioni, che riflette un EBITDA margin pari a 15%. Al 30 giugno 2022, i ricavi non proforma sono stati pari a 13,2 milioni e realizzati per il 51,5% all'estero (principalmente la Svizzera) e il 48,5% in Italia. L'EBITDA del primo semestre si è assestato a euro 2,8 milioni (EBITDA margin pari a 19,8%).
Guardando alla crescita degli ultimi anni, l'AD spiega che "sia per mio modo di lavorare, cioè essendo prudente, sia per quello che mi hanno insegnato in famiglia, abbiamo sempre fatto i passi secondo la gamba" e che "ho avuto la fortuna di avere un padre che mi ha dato fiducia e mi ha lasciato circondare di persone capaci, e questo mi ha permesso di far crescere l'azienda e renderla più manageriale". Il padre Vittorio Mainetti ricopre oggi il ruolo di presidente.
L'azienda è nata nel campo dell'alta precisione meccanica, lavorando solo in contract manufacturing, ovvero in conto terzi su disegno e ordine del cliente. "Nel tempo si è divisa in due settori - spiega Mainetti - Da un lato la parte industriale, che è quella con cui nata l'azienda e dove produciamo componenti meccanici di alta precisione destinati a vari segmenti industriali, principalmente power transmission, automotive ed energy. La parte medicale è quella più recente, risale a circa 10 anni fa, e produce strumenti per la chirurgia ortopedica e componenti impiantabili destinati al mercato medtech".
Attualmente, dopo circa 10 anni di attività, il medicale ha superato l'industriale, senza che quest'ultimo abbia registrato delle battute d'arresto. Dal 2016 al 2021 Valtecne è cresciuta mediamente dell'11,5%, con il settore l'industriale che è cresciuto del 5,6% e il medicale del 21%. Ora il gruppo ha un 52% del fatturato che proviene dal medicale e un 48% dall'industriale.
Il management vede nel settore medicale le più grandi opportunità di sviluppo, anche se presenta delle complessità maggiori. "Oltre alla maggiore difficoltà delle lavorazioni, il medicale ha tutta un'altra serie di complessità, come le finiture, i lavaggi, le certificazioni dei pezzi che devono essere conservate per decenni - dice l'AD - Bisogna strutturarsi bene e avere un'azienda capace di gestire questa complessità".
I clienti del gruppo valtellinese, in entrambe le divisioni, sono leader dei loro mercati, attivi sia a livello nazionale che internazionale. Per quel che riguarda i medical device, è fornitore di primo livello, ovvero Valtecne rifornisce direttamente l'azienda ortopedica che produce le protesi. Per il settore industriale, è fornitore di secondo o terzo livello, con i clienti che sono importanti gruppi internazionali, a loro volta fornitori di grandi gruppi globali come ad esempio Caterpillar, CNH Industrial, Toyota o Volvo.
Nei piani della società, la quotazione permetterà a Valtecne di essere sempre più attrattiva per i clienti, ma non solo. "Sicuramente vediamo il processo di quotazione come un'accelerazione delle nostra crescita - spiega l'AD - La nostra idea è dedicare circa il 30-40% delle risorse raccolte per proseguire con gli investimenti funzionali alla crescita organica, mentre il restante 60-70% per una acquisizione".
In merito al potenziale target, Mainetti dice che "abbiamo già costruito un profilo ideale e sicuramente l'acquisizione ci permetterebbe di svilupparci nella filiera medicale, ampliando la gamma dei prodotti o delle tecnologie. Non abbiamo ancora individuato il nome, ma dopo la quotazione daremo forte impulso a questa attività, con l'acquisizione che potrebbe avvenire nel Nord Italia".
L'ammontare complessivo del collocamento è stato pari a circa 5,5 milioni di euro e ha visto la partecipazione di investitori istituzionali italiani di primario standing. Il merito all'ingresso esclusivamente di azionisti italiani e non esteri, l'imprenditore afferma che "non avevamo posto vincoli, da subito abbiamo riscontrato un forte interesse presso i maggiori investitori istituzionali del paese, per cui alla quotazione l'azionariato è interamente domestico, ma siamo fiduciosi che gli investitori esteri entreranno in futuro perché il nostro modello di business è stato apprezzato da tutti. Il rapporto con chi abbiamo incontrato, oltre trenta società di investimento, è stato comunque positivo, molto interessante e nuovo per noi".