(Teleborsa) - Campari, società che fa parte del FTSE MIB ed è attiva nel campo delle bevande, ha chiuso il 2022 con vendite pari a 2.697,6 milioni di euro, in aumento del 24,2% a valore, con una variazione organica pari al +16,4% (+9,6% nel quarto trimestre). L'effetto perimetro è stato negativo a -0,2%, mentre l'effetto cambio positivo a +7,9% (o 172,5 milioni) è dovuto principalmente alla forza del dollaro statunitense.

L'EBITDA rettificato è stato pari a 660,3 milioni di euro, 24,5% sulle vendite, con una variazione totale pari al +28,2% (crescita organica del +17,3%). L'utile rettificato è stato pari a 387,8 milioni di euro, in crescita del +26%.

"In un 2022 sfidante abbiamo continuato a fare consistenti progressi nel perseguimento della nostra strategia di crescita a lungo termine, focalizzandoci sul continuo rafforzamento dei brand nonché sul potenziamento del portafoglio attraverso le acquisizioni - ha commentato il CEO Bob Kunze-Concewitz - In confronto al periodo pre-pandemico, le nostre vendite sono aumentate organicamente del 40% grazie alla dinamica molto positiva dei brand, agli aumenti di prezzo, nonché al potenziamento della struttura commerciale che ha guidato una forte domanda da parte dei consumatori".

L'indebitamento finanziario netto è pari a 1.552,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022, in aumento di 721,6 milioni rispetto al 31 dicembre 2021, riflette un free cash flow positivo che è stato più che compensato dall'assorbimento di cassa dovuto ad acquisizioni, acquisto netto di azioni proprie e pagamento del dividendo. Il multiplo di debito finanziario netto rispetto all’EBITDA rettificato è pari a 2,4 volte al 31 dicembre 2022 (oppure 2,2 volte su base proforma), trainato dalle acquisizioni.

"Guardando al 2023, rimaniamo fiduciosi sulla dinamica positiva del business nelle combinazioni chiave di brand e mercato grazie alla forza dei nostri marchi, con particolare riferimento agli aperitivi - ha aggiunto il CEO - Continueremo a sfruttare le opportunità di adeguati aumenti prezzo nelle specialità, nonché di premiumizzazione del portfoglio dei prodotti invecchiati. Il contesto macroeconomico rimane in generale sfidante per l'inflazione, nonostante alcuni segni di moderazione; ciononostante rimaniamo fiduciosi di preservare l'attuale marginalità operativa sulle vendite al livello organico".

Il consiglio di amministrazione ha proposto all'assemblea la distribuzione di un dividendo per l'esercizio 2022 di 0,06 euro per ciascuna azione, al lordo delle ritenute di legge, invariato rispetto all'anno precedente.