"Grazie per l'ennesima occasione di incontro, sono contenta – ha affermato Meloni al termine dell'incontro con Morawiecki – di essere a Varsavia, oggi si dimostra la forza del legame tra le due nazioni, un legame che continua a crescere. Nello scorso anno abbiamo avuto 29 miliardi di euro di interscambio e crediamo che possa crescere. Anche i nostri rapporti culturale continua a crescere. Noi siamo le uniche due nazioni al mondo che citano l'altra nel proprio inno nazionale. Ci legano figure storiche come Giovanni Paolo II, un gigante storico e della fede e nel giorno di insediamento del governo ricorreva la memoria liturgica di san Giovanni Paolo II. La Polonia è il confine morale e materiale dell'Occidente e noi come europei dobbiamo dire grazie per quello che sta facendo – ha detto Meloni parlando della guerra in Ucraina –. Da anni – ha proseguito – abbiamo un'idea molto simile di quello che debba essere oggi l'Europa come attore internazionale che sia un gigante politico e non burocratico e per quello lavoriamo. Un'Europa dove viga il principio di sussidiarietà per cui non si faccia a Bruxelles quello che Roma e Varsavia possono fare da sole. Lo abbiamo visto anche nell'ultimo Consiglio Europeo".
"L'Italia – ha detto Meloni – è decisa al sostegno dell'Ucraina dall'inizio dell'invasione con il sostegno finanziario, militare e umanitario. L'Ucraina sa di poter contare su di noi a 360 gradi. L'Ucraina può contare sull'Italia, ci siamo stati e ci saremo".
"Vogliamo un'Europa forte – ha ribadito Morawiecki –. Un'Europa che possa essere un attore globale, un'Europa delle patrie: condividiamo i valori cristiani e la visione dell'Europa delle patrie".
Sul tavolo anche il tema immigrazione. "Non possiamo continuare – ha sottolineato Meloni – a consentire che la selezione in ingresso sia fatta da bande di trafficanti, non possiamo confondere migrazioni e profughi. Cerchiamo risposte e un 'Europa seria deve affrontare temi con pragmatismo. È necessario discutere prima dei confini esterni".
Nelle dichiarazioni alla stampa la premier italiana ha parlato, inoltre, delle misure necessarie per difendere le aziende europee. "Ci rendiamo conto – ha detto Meloni – di come l'Ue abbia bisogno di misure molto concrete per difendere le proprie aziende, che non possono favorire qualcuno a discapito di altri e se per esempio qualcuno chiede un allentamento delle norme sugli aiuti di stato è bene che questo non produca una distorsione del mercato interno. Abbiamo chiesto e nelle conclusioni del Consiglio Ue ottenuto che si discuta di una piena flessibilità dei fondi esistenti e delle scelte che si stanno facendo anche nel dibattito su flessibilità e crescita".