(Teleborsa) - "MPS non è più un problema sistemico ma un vero e proprio asset di valore per il Paese". Lo ha precisato oggi l'Amministratore delegato della banca senese, Luigi Lovaglio, durante la conference call con gli analisti, dopo aver ricordato che "è trascorso un anno da quando ho avuto l'onore di sedermi in prima fila in questa banca, non pensavo che dopo solo 7 mesi dall'avvio del piano mi sarei trovato qui a presentare risultatati trimestrali con un utile di 156 milioni, un cost income del 60% e un core tier 1 del 15,6%".
Lovaglio ha voluto ricordare che lo scorso anno aveva anticipato che il quarto trimestre sarebbe stato un "punto di svolta" per l'Istituto di Rocca Salimbeni, che ora si trova "nel bel mezzo di un viaggio rigoroso e disciplinato" che la porterà a centrare i target previsti dal Piano industriale.
Passando ad illustrare i principali risultati del trimestre e dell'anno 2022, l'Ad di MPS ha affermato che i 156 milioni di utile realizzati nel 4° trimestre "confermano la capacità della banca di generare ritorni sostenibili e costituiscono il trampolino di lancio per il prossimo anno".
Il costo degli esodi (-925 milioni) ha invece avuto un impatto sul risultato dell'intero anno che chiude in perdita (-205 milioni), mentre escludendo il costo degli esodi avrebbe fatto emergere un utile di 720 milioni. L'impatto delle uscite volontarie - ha anticipato il manager - si attesterà a 300 milioni per il 2023.
L'utile operativo di 333 milioni è in crescita del 60% e - ha affermato Lovaglio - "dimostra che banca è in grado di generare risultati sostenibili nel tempo e da cui si evince la solidità della banca e la forza della rete". La banca - ha aggiunto - "è in grado di generare un risultato operativo solido e quindi capitale per tutto l'arco del piano".
L'Ad ha ricordato che i risultati hanno beneficiato della crescita del margine di interesse, risultato in aumento del 31,4% trimestre su trimestre e e del 54,5% anno su anno e per l'esercizio 2'022 in crescita del 26% rispetto al 2021.
Il numero uno di MPS ha voluto ricordare che lo stock di NPE si è ridotto di circa il 20% con un Gross NPE stock attestatosi a 3,3 miliardi al 31 dicembre 2022 ed un NPE ratio al 2,2%. Il NPE coverage al 48,1% - ha sottolineato - "dimostra il nostro approccio prudente".
Parlando delle richieste giudiziali, Lovaglio ha affermato che non c'è stato alcun cambiamento da settembre, mentre per le richieste extragiudiziali, il manager ha ricordato che la maggior parte delle richieste arriva nell'imminenza della chiusura del bilancio. MPS ha ricevuto a gennaio una lettera con cui vengono reclamati danni per 700 milioni di euro, rispetto ad un ammontare complessivo di 1,5 miliardi a fine anno. La banca è riuscita a gestire bene questo rischio ed ha ottenuto - ha spiegato Lovaglio - due sentenze positive a inizio 2023 che dimostrano il positivo trend degli anni precedenti.
A distanza di un anno - si legge nelle slide - MPS è "una banca più forte, efficiente e redditizia, sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi del Piano Industriale". Lovaglio ha fornito anche la guidance per il 2023, indicando che si attende un aumento margine di interesse garantito dall'aumento die tassi e dall'asset mix commerciale ed una progressiva riduzione dei costi, nonostante lo scenario di elevata inflazione. "In linea con il target abbiamo migliorato la qualità degli asset - ha aggiunto l'Ad - quindi pensiamo che il costo del credito nel 2023 non dovrebbe superare i livelli 2022". Per l'utile ante imposte il target è di 700 milioni al 2024 e "ci stiamo avvicinando a questo target".