(Teleborsa) -
Dati economici migliori delle aspettative e revisione al rialzo delle previsioni di crescita stanno riportando ottimismo tra gli operatori dei mercati finanziari. Ma è troppo presto per parlare di un'inversione di tendenza. Questo il messaggio che emerge dal 29esimo Congresso Assiom Forex. Al centro della seconda giornata – che si è svolta oggi in presenza al Mico di Milano – l'intervento del governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco.

"Nonostante il rallentamento ciclico i principali indicatori dello stato di salute del sistema bancario italiano restano nel complesso positivi" ha affermato Visco.





Alla luce dell'annunciato rialzo dei tassi di 50 punti base da parte della BCE, l'avvertimento del Governatore è netto: "È necessario ricercare il giusto equilibrio tra il rischio di fare troppo poco, lasciando l'inflazione elevata per un periodo di tempo eccessivo, tale da incidere sulle aspettative e sulla stabilità monetaria, e quello di fare troppo, portando a una caduta del reddito e dell'occupazione e compromettendo la stabilità finanziaria, con ricadute non meno gravi sull'andamento dei prezzi".

In uno scenario caratterizzato da inflazione, aumento dei tassi rischio recessione le azioni da mettere in campo per favorire il ritorno della fiducia sui mercati sono state tematiche di confronto, nella sessione pomeridiana dell'Assiom Forex, tra il presidente di Confindustria
Carlo Bonomi; l'ad di Banco BPM, Giuseppe Castagna; Veronica De Romanis, docente di European Economics, Luiss Guido Carli e Stanford University (Florence); Donato Masciandaro, professore Ordinario di Economia Politica, Università Bocconi Milano; Alessandro Melzi d'Eril, adi ANIMA Holding; Massimo Mocio, presidente di Assiom Forex; Mario Nava, direttore generale per il sostegno alle riforme strutturali Commissione Europea; e Claudia Parzani, presidente Borsa Italiana.

"Gli imprenditori sono ottimisti di natura, vedo il bicchiere mezzo pieno: non vedo recessione, la stiamo annunciando ma non ci sono i numeri e non la vedo – ha detto Bonomi –. Confindustria quest'anno per prima ha detto che le cose non erano così brutte come si dipingevano. Noi vediamo un anno positivo ammesso che ci siano tre caveat: il primo che dal punto di vista dei costi energetici non ci sia una nuova fiammata, che si facciano le cose giuste sulla politica industriale del Paese e che si affrontino le sfide della transizione al livello europeo. Quello che è successo in Europa – ha proseguito il presidente di Confindustria – per il momento era prevedibile, cioè giusto l'intervento della Bce per rallentare l'inflazione, ma in tutta onestà penso che qualcuno per anni si era illuso di poter vivere con interessi negativi. Il che è impensabile. In aziende sane, il 3% non credo sia un problema.

"Rischio recessione? Secondo me è assolutamente fuori discussione – ha detto Castagna –. Vedo un anno in cui continua la crescita e i tassi salgono non più di tanto: al 3%, come ha detto anche il presidente di Confindustria Bonomi, è un livello assolutamente gestibile dall'economia del Paese. Questi elementi mi sembra che ci autorizzino a un sano ottimismo per il 2023". Di fronte alla richiesta alle banche da parte della Bce dii una maggiore patrimonializzazione il ceo di Banco BPM ha auspicato che sia finita la richiesta di mettere da parte capitale. "Speriamo – ha detto Castagna – che prima se ne accorgano che il capitale è addirittura in eccesso. Chi ci dà soldi per fare l'impresa prima o poi il costo ce lo chiede . Anche il regolatore ne deve tenere conto".