(Teleborsa) - La maggior parte delle grandi banche europee è ben posizionata per affrontare il rallentamento economico nel 2023 e il suo impatto sulla qualità degli asset. Lo afferma Fitch Ratings in nuovo report sul tema, dove viene sottolineato che è probabile un deterioramento di natura soltanto "lieve" dei loro ratio sui dei crediti deteriorati, poiché una parte significativa dei loro prestiti è costituita da mutui ipotecari residenziali che si sono dimostrati resistenti in molti paesi, mentre gli standard di sottoscrizione sono stati inaspriti dopo le crisi precedenti.

L'agenzia di rating prevede inoltre che i pacchetti di sostegno - sia specifici per paese che a livello di UE - attutiscano l'impatto della recessione per il settore privato. "Tuttavia, esistono sacche di rischio all'interno delle PMI, in particolare quelle con dati finanziari indeboliti a causa della pandemia o nei settori più vulnerabili a costi energetici e tassi di interesse più elevati", si legge nello studio.

Anche gli immobili commerciali ne risentiranno poiché il rallentamento economico indebolisce la domanda e aumenta gli sfitti. Viene previsto che la crescita degli affitti, anche se aiutata dall'indicizzazione legata all'inflazione, sarà contestata dagli inquilini che devono far fronte a spese più elevate e dagli inquilini al dettaglio più cauti.

Fitch prevede che maggiori oneri per il deterioramento dei prestiti peseranno moderatamente sugli utili delle banche nel 4° trimestre 2022 e nel 2023 a causa di accantonamenti definiti "prudenti e lungimiranti". La maggior parte delle operazioni bancarie al dettaglio in Europa continuerà a beneficiare di tassi di interesse più elevati il prossimo anno, anche se l'elevata inflazione aggiungerà pressioni sui costi e ridurrà i benefici derivanti dall'aumento dei tassi.

"L'elevata incertezza macro e geopolitica potrebbe essere favorevole per le attività di trading nel 2023, ma continuerà a esercitare pressioni sulle attività di asset management e investment banking almeno per i prossimi due trimestri", afferma il report.

Secondo Fitch, la capitalizzazione delle banche rimarrà sana nel 2023, anche se la possibilità di miglioramento dei rating si ridurrà a causa del contesto economico più debole e dei livelli di capitale, che si ridurranno verso gli obiettivi patrimoniali a medio termine delle entità.