(Teleborsa) - "Il grave e inammissibile disinteresse nei confronti della sanità è stato, ancora una volta, confermato dalla politica e da chi siede al Governo". Così Barbara Cittadini, Presidente Aiop, commenta le ultime scelte che emergono dall'iter del Dl Aiuti quater.
"Chiediamo al Governo di agire in tempi brevissimi: i ritardi in sanità si trasformano in vere e proprie emergenze, che compromettono pesantemente la salute pubblica, aggravando la drammaticità delle liste d'attesa, della mobilità passiva e della rinuncia alle cure dei cittadini. Si tratta di fenomeni che sono destinati a peggiorare, a causa dei considerevoli rincari energetici che tutte le strutture sanitarie stanno affrontando ormai da un anno".

La Presidente Aiop, poi, rileva: "Sono incomprensibili le motivazioni che hanno indotto il Governo a chiedere la trasformazione in ordine del giorno dell'emendamento che eliminava l'iniquo limite dello 0,8 % previsto, solo per gli ospedali di diritto privato che lavorano per il SSN, al contributo una tantum che le Regioni possono erogare alle strutture sanitarie per il caro-energia a valere sulle risorse già stanziate dal decreto Aiuti-ter".

Per Aiop si tratta di una modifica che rallenta l'esecutività immediata della correzione, nonostante l'emendamento sia stato presentato da tutte le forze politiche di maggioranza e di parte dell'opposizione.

Cittadini aggiunge: "La scelta del legislatore non è per nulla ragionevole perché l'eliminazione del tetto dello 0,8% non comporta alcun onere per la finanza pubblica, né altera la quota di riparto del Fondo sanitario nazionale delle Regioni. Si tratta, semmai, di riconoscere alle Regioni la loro autonomia programmatoria, permettendo di ripartire ad entrambe le componenti del SSN, a prescindere dalla natura giuridica, in maniera equa e proporzionata ai consumi, le risorse stanziate per fronteggiare i rincari dell'energia".

Aiop, da una rilevazione condotta su oltre 200 strutture su tutto il territorio nazionale, evidenzia come tra gli anni 2020 e 2022 i costi dell'energia elettrica delle strutture sanitarie e sociosanitarie accreditate siano aumentati di circa 3 volte e quelli del gas di 4,7 volte: ad essere compromessa, quindi, è la sostenibilità stessa di strutture che garantiscono il 28% di tutte le prestazioni e di tutti i servizi ospedalieri resi alla popolazione, assorbendo il 14% della spesa ospedaliera pubblica.

"Il rischio di interrompere le prestazioni e le cure erogate, ormai, è ineluttabile e se non si interviene con misure urgenti la componente di diritto privato del Servizio Sanitario Nazionale non potrà più continuare a tutelare il diritto alla salute della popolazione" evidenzia la Presidente Aiop, che conclude: "Un cittadino che rinuncia a curarsi è la più grande sconfitta per uno Stato di diritto quale è il nostro"