(Teleborsa) - La riforma Irpef, l'assegno unico e universale per i figli a carico, le indennità una tantum di 200 e 150 euro, i bonus per le bollette elettriche e del gas e l'anticipo della rivalutazione delle pensioni hanno contribuito a ridurre la diseguaglianza (misurata dall'indice di Gini) dal 30,4% a 29,6%, e il rischio di povertà dal 18,6% al 16,8%. È quanto è emerso in un rapporto dell'Istat sulla redistribuzione del reddito dogli interventi pubblici sui redditi familiari quest’anno. L'insieme delle misure hanno ridotto il rischio di povertà per le famiglie con figli minori, sia coppie (-4,3 punti percentuali), sia monogenitori (-4,2 punti percentuali), soprattutto in seguito all'introduzione dell'assegno unico

Per quel che riguarda la riforma dell'Irpef contenuta nella legge di Bilancio del 2022, l'Istituto di statistica ha calcolato che per il 64,9% delle famiglie che hanno migliorato la propria situazione il beneficio medio è di 828 euro, mentre per il 21,8% delle famiglie che hanno subito una perdita, questa in media è stata di 824 euro. Con la riforma dell’Irpef la riduzione del rischio di povertà che ha interessato le famiglie monocomponenti (-2,1punti) e gli ultrasessantacinquenni soli (-1,3 punti) è legata soprattutto ai bonus e all'anticipo della rivalutazione delle pensioni. Di contro, per le famiglie senza figli o solo con figli adulti il rischio di povertà rimane quasi invariato o aumenta leggermente.

L'introduzione dell'assegno unico ha invece lasciato inalterata la situazione reddituale per il 66,4% delle famiglie rispetto al passato, quando c’erano gli assegni per il nucleo familiare. Il 24,3% ha migliorato la propria situazione – beneficio medio pari a 1.714 euro (circa 143 euro mensili) –, mentre il 9,3% la peggiora (la perdita media è pari a 591 euro, circa 50 euro mensili). La perdita più elevata si ha tra i nuclei più ricchi e in quelli più poveri di questo gruppo, per i quali l'assegno per il nucleo familiare aveva un importo maggiore del nuovo assegno unico.

Contro gli effetti negativi dell'inflazione e sostenere il potere d'acquisto delle pensioni è stata anticipata la rivalutazione delle pensioni per quattro mensilità del 2022. L'importo medio del beneficio è pari a 113 euro ed ha coinvolto il 44,9% delle famiglie. Il beneficio è più elevato nel terzo e nel penultimo quinto (rispettivamente 128 e 140 euro), dove si concentra più del 26% del beneficio totale. Nel quinto centrale si osserva il più alto numero di famiglie beneficiarie, pari al 51,3% del totale. Il quinto più povero ha avuto un beneficio medio di 69 euro con il 30,2% delle famiglie coinvolte.

Per quel che riguarda l’impatto dei bonus per elettricità e gas, l'indennità di 150 euro messi in campo per aiutare le famiglie a più basso reddito e l'indennità di 200 euro che ha riguardato anche individui con redditi superiori alla media, l’Istat ha calcolato che i bonus – pari in media a 404 euro l'anno – hanno riguardato tre quarti delle famiglie (75,6%) e sono concentrati nei due quinti più poveri, ai quali è destinato il 66,4% della spesa totale. I bonus hanno un marcato profilo redistributivo: nel quinto più povero il beneficio medio annuo è pari 749 euro.