(Teleborsa) - A2A conferma gli obiettivi industriali, economici e ambientali del Primo Piano decennale 2021-2030. Business diversificati e integrati garantiscono la solidità finanziaria del Gruppo. Prosegue il contributo del Gruppo alla decarbonizzazione del Paese grazie a un portafoglio differenziato di impianti rinnovabili, bioenergie ed economia circolare.
"In questi due anni il Gruppo ha dimostrato la capacità di attuare il Piano presentato a gennaio 2021. Siamo stati in grado di raggiungere in anticipo gli obiettivi prefissati, realizzando infrastrutture e impianti industriali, attraverso la crescita interna e cogliendo opportunità di acquisizioni” - spiega Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A -. “Il 2022 è stato caratterizzato da un quadro geopolitico ed economico complesso e da uno scenario energetico volatile: alla luce di questo contesto, abbiamo deciso di adeguare il nostro Piano per continuare a garantire la solidità del Gruppo e affrontare le nuove sfide che ci attendono. Gli investimenti - sottolinea Mazzoncini - sono stati aggiornati, privilegiando la crescita organica nel mercato domestico e confermando Economia Circolare e Transizione Energetica come pilastri della strategia di A2A".
A2A, nell'aggiornamento del Piano Strategico 2021-2030, prevede di raggiungere un EBITDA di "circa 2,6 miliardi" di euro al 2030, con una crescita media annua del 7% nell'arco del piano, un risultato netto di 700 milioni (+6% all'anno) e un utile per azione in rialzo da 13 a 22 centesimi. Con il piano il Gruppo punta a costruire un portafoglio di "circa 13TWh di energia verde e da recupero energetico" al 2030, con "oltre il 40% dei margini al 2030 realizzati da attività a bassa volatilità". Il rapporto FFO/Net Debt e' in crescita dal 20% previsto nel 2022 fino a raggiungere un livello superiore al 23% a partire dal 2025.
L'incerto contesto economico e gli impatti generati - spiega A2A - hanno reso opportuno un aggiornamento dei prossimi anni di piano in ottica prudenziale e con un maggior focus sulla gestione dei rischi derivanti dal mutato contesto, rimodulando gli investimenti, mantenendo invariati gli obiettivi sui 10 anni (16 miliardi cumulati fra il 2021 ed il 2030 in linea con il primo piano decennale).