(Teleborsa) - Un decreto sulla spending review dei ministeri oltre alle disposizioni in materia di riordino delle attribuzioni degli stessi, la presentazione della Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (Nadef) e una relazione sull'evasione fiscale. Sono alcuni dei temi sul tavolo del Consiglio dei Ministri in corso a Palazzo Chigi. Secondo quanto riporta Ansa, in queste ore il governo sta studiando anche un provvedimento sulle trivelle e non è escluso che possa essere presentato già oggi.
Nella Nadef, che l'esecutivo ha aggiornato con il quadro programmatico (il governo Draghi aveva fornito solo il tendenziale, senza gli effetti delle politiche economiche), il PIL 2023 verrebbe confermato al +0,6% (lo stesso dato indicato dal precedente governo). Una stima dunque cauta, nonostante la crescita superiore alle attese (+0,5%) del terzo trimestre di quest'anno.
Per quanto riguarda invece l'indebitamento netto l'asticella verrebbe portata al 4,5% del PIL: considerato che la stima tendenziale è al 3,4% (ma non è escluso che anche questo dato possa essere rivisto), si aprirebbe uno spazio per il prossimo anno di oltre 21 miliardi. Risorse in deficit che saranno la base di partenza della manovra, vero banco di prova del governo, che ha davanti meno di due mesi per approvarla, pena l'esercizio provvisorio.
Dalla Nota al Def è attesa anche un'indicazione più chiara sul "tesoretto" di minor deficit che consentirà in parte di finanziare il prossimo pacchetto di aiuti per tutelare famiglie e imprese fino alla fine dell'anno, provvedimento atteso in consiglio dei ministri la prossima settimana. È probabile che lo spazio di 9,4 miliardi lasciato dal precedente governo si ampli con una dote aggiuntiva di 5-9 miliardi (il deficit tendenziale per il 2022 è al momento fissato al 5,1%, ma potrebbe scendere al 4,6-4,8%, a fronte del 5,6% autorizzato col Def).
Alla luce di questa dote, il governo chiederà l'autorizzazione all'utilizzo delle risorse alle Camere, che voteranno la prossima settimana (il Senato potrebbe esprimersi il 10). Al decreto aiuti dovrebbero andare 7-10 miliardi, necessari per prorogare fino a fine anno i crediti di imposta per le imprese energivore e lo sconto benzina (in scadenza il 18 novembre): altre misure sono allo studio, dal rafforzamento del bonus sociale allo uno scudo per chi non riesce a pagare le bollette. Si sbloccano intanto, con un emendamento al dl aiuti ter, i mutui per i giovani under 36, anche se solo per il mese di dicembre.