(Teleborsa) - Torino è la città nella quale il 1° ottobre 1862 la Corte dei Conti ha iniziato la sua attività, qualificandosi come la "prima Magistratura dell’Italia unita con giurisdizione sull’intero territorio nazionale, allo scopo di eguagliare le condizioni dei cittadini in qualunque parte del Paese si trovassero".
Lo ricorda il Giudice costituzionale Angelo Buscema nella sua Relazione al convegno "Il ruolo della Corte dei conti al servizio della collettività nell’evoluzione delle sue funzioni", celebrativo dei 160 anni dall’istituzione della magistratura contabile. La Corte - sottolinea - "affonda le sue radici nella storia, ma si è adeguata al mutare degli eventi grazie a una visione dinamica; ha conformato la sua struttura, adeguandosi alle modifiche degli apparati amministrativi e burocratici centrali e sul territorio, e ai nuovi ambiti nei quali è stata chiamata a operare".
"La Corte dei conti ha rivestito e riveste un ruolo essenziale nell’ordinamento" - afferma il Giudice - in quanto all'epoca della sua istituzione "venne ritenuta necessaria per soddisfare il bisogno di una buona amministrazione finanziaria", tanto che nel progetto di legge con cui fu istituita, la Corte "è stata definita quale 'longa manus' del Parlamento ovvero 'occhio della legislatura"".
"Alla Magistratura contabile è stata riconosciuta autonomia e indipendenza, tema di estrema attualità", sottolinea Buscema, spiegando che "l’assenza di qualsiasi rapporto di subordinazione verso gli organi della pubblica amministrazione è garanzia essenziale sia per la tutela dell’interesse patrimoniale indisponibile dell’ente pubblico, che non assume la veste di parte in causa nel giudizio, sia per una effettiva imparzialità nei riguardi dell’operatore pubblico".
"La sinergia tra la funzione giurisdizionale e quella di controllo della Corte dei conti, ulteriormente potenziata, oggi, con l’entrata in vigore del nuovo Codice di giustizia contabile, si è consolidata negli anni in un disegno unitario a tutela degli interessi erariali e, conseguentemente, dei cittadini", prosegue Buscema, notando che "la richiesta di legalità e di trasparenza nell’utilizzo delle risorse pubbliche che viene dalla collettività ha spinto nel tempo il legislatore a prevedere sempre nuove tipologie di controlli, anche ai fini dell’accertamento di eventuali deviazioni dall’interesse pubblico".
"È di tutta evidenza che un uso legittimo delle sostanze pubbliche, senza sprechi, senza distorsioni, permette alla pubblica amministrazione di erogare una maggiore quantità di servizi e che una corretta gestione delle risorse umane, finanziarie, strumentali, realizzabile attraverso una maggiore responsabilizzazione dell’operatore pubblico, consente di erogare servizi qualitativamente migliori a tutto vantaggio della collettività, del suo benessere", afferma il Giudice, aggiungendo che la Corte è "l’Organo che, proprio attraverso la complessità ed eterogeneità delle sue funzioni, può soddisfare quell’esigenza di garanzia di buona
amministrazione finanziaria che ancora oggi, o forse ancor più oggi rispetto al passato, è avvertita come essenziale in un ordinamento democratico".
Corte Conti, Buscema: "Da sempre garanzia di buona amministrazione"
11 ottobre 2022 - 15.32