(Teleborsa) - Generalizzato rialzo dei rendimenti in Europa, anche se la maggiore fonte di preoccupazione viene dal Regno Unito e non dall'Italia. La larga vittoria del centrodestra era infatti già prezzata dal mercato, con la disfatta della Lega che indebolisce anche le posizioni più euroscettiche e anti-occidentali, mentre gli investitori sono ancora sotto shock dal maxi taglio fiscale approvato venerdì scorso dal nuovo governo britannico. Il piano dello Cancelliere dello Scacchiere, Kwasi Kwarteng, sta mandando a picco Gilt (titoli di stato emessi dal Regno Unito) e sterlina.

Il rendimento del BTP decennale italiano è in aumento di 12 punti base al 4,44%. Il differenziale tra rendimento del BTP decennale italiano e il Bund decennale tedesco scambia a quota 236 punti base, dai 230 della chiusura precedente, dopo che ha raggiunto anche i 239 punti poco dopo le 10. Il decennale spagnolo è a quota 3,25% (+9 punti base), quello portoghese al 3,14% (+9 pb), quello tedesco al 2,08% (+6 pb) e quello greco al 4,64% (+8 pb).

I commenti post-elezioni

Il risultato delle elezioni degli italiane è quello che il mercato si aspettava, e secondo gli analisti i livelli attuali di BTP e spread sono anche adeguati alle sfide che il paese dovrà affrontare nei prossimi mesi, tra crisi energetica e limiti imposti dall'alto livello di debito pubblico.

"I premi al rischio dei titoli di Stato italiani sono più che raddoppiati rispetto ai minimi della pandemia e vengono scambiati a circa 230 punti base rispetto ai Bund tedeschi a 10 anni - commenta Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer UBS WM Italy - Riteniamo che gli investitori in obbligazioni italiane a breve e medio termine siano ben compensati dai rischi derivanti dall'elevato onere del debito pubblico italiano e dai ricorrenti episodi di incertezza politica. Sebbene sia improbabile che la BCE intervenga direttamente in reazione a spread moderatamente più ampi, riteniamo che alla fine agirà per frenare sostanziali distorsioni fintanto che l'Italia rimarrà d'accordo con l'UE sulle politiche di bilancio".

Il mancato balzo dello spread non significa però che gli investitori smetteranno di monitorare l'Italia, e in particolare le scelte del nuovo governo. L'esecutivo a guida Meloni dovrà infatti continuare a far fronte a notevoli vincoli istituzionali e politici, oltre alle persistenti pressioni del mercato, dato l'elevato debito pubblico dell'Italia e le prospettive di bassa crescita in un contesto di tassi di interesse in aumento.

"I prossimi passi importanti da tenere d'occhio nelle prossime settimane sono i negoziati di coalizione, le nomine ministeriali in particolare per il dossier finanza ed economia e le discussioni con la Commissione europea in particolare su probabili modifiche marginali al PNRR per l'Italia e relative riforme ed esborsi di fondi", afferma Alvise Lennkh-Yunus, deputy head of sovereign and public sector ratings di Scope Ratings.

Le preoccupazioni per il Regno Unito

Il rendimento del Gilt decennale è in aumento di 27 base al 4,09%, superando quota 4% per la prima volta dal 2010, mentre la sterlina è al minimo in quattro decenni, essendo scesa di quasi il 5% a 1,0327 dollari prima di recuperare parte delle perdite. Il mercato teme infatti che i consistenti tagli delle tasse, gli aiuti per affrontare i costi energetici e i sostegni alle imprese potrebbero finire per mettere ancora di più sotto pressione l'inflazione galoppante, contro cui la Bank of England (BoE) sta combattendo da svariati mesi.

La BoE potrebbe quindi essere costretta a un aumento dei tassi fuori programma, ovvero prima del prossimo meeting di politica monetaria. "Dopo la mossa della FED di 75 punti base mercoledì, la Banca d'Inghilterra ha optato per un aumento più moderato di 50 punti base, che alla luce del mini-budget del Cancelliere e delle ricadute del mercato, sembra un errore - dichiara Victoria Scholar, head of investment presso Interactive Investor - Sembra che un aumento di emergenza dei tassi sia in programma mentre la Banca d'Inghilterra si affretta a riportare l'inflazione più vicino all'obiettivo e calmare la crisi valutaria".