(Teleborsa) - Come da attese, il Comitato di politica monetaria (MPC) della Banca d'Inghilterra ha aumentato i tassi di interesse di 50 punti base, portando il costo del denaro a quota 2,25%. Si tratta del settimo rialzo dei tassi consecutivo. Nella riunione terminata il 21 settembre 2022, cinque membri hanno votato per aumentare il tasso bancario di 0,5 punti percentuali, tre membri hanno preferito aumentare il tasso bancario di 0,75 punti percentuali, al 2,5%, e un membro ha preferito aumentare il tasso bancario di 0,25 punti percentuali, al 2%.

Il MPC ha anche votato all'unanimità per ridurre lo stock di titoli di Stato britannici acquistati, finanziati dall'emissione di riserve della banca centrale, di 80 miliardi di sterline nei prossimi dodici mesi, per un totale di 758 miliardi di sterline, in linea con la strategia definita nel verbale della riunione del MPC di agosto.

Guardando avanti, il BoE ha affermato che "l'entità, il ritmo e la tempistica di eventuali ulteriori variazioni del tasso bancario rifletteranno la valutazione del Comitato sulle prospettive economiche e le pressioni inflazionistiche. Qualora le prospettive suggerissero pressioni inflazionistiche più persistenti, anche dovute a una domanda più forte, il Comitato risponderà con forza, se necessario".

La Bank of England osserva che ci sono state alcune modeste notizie al ribasso sulla crescita sottostante del PIL del Regno Unito nel terzo trimestre del 2022 e è probabile che il livello di spesa dei consumatori abbia raggiunto il picco in questo trimestre. Sono anche emerse alcune indicazioni di un indebolimento della domanda di lavoro, sebbene il mercato del lavoro si sia ulteriormente irrigidito durante l'estate, con un'inattività sostanzialmente superiore alle attese. I prezzi dei servizi al consumo e i salari nominali hanno continuato a crescere più rapidamente del previsto, sebbene l'inflazione dei prezzi dei beni di base sia stata inferiore alle attese.

Data l'Energy Price Guarantee (la misura introdotta dal Governo britannico per contenere le bollette), "è probabile che il picco dell'inflazione sia inferiore a quanto previsto nel rapporto di agosto, a poco meno dell'11% in ottobre", si legge nello statement rilasciato a fine riunione. Tuttavia, "le bollette energetiche aumenteranno ancora e, insieme agli effetti indiretti dei maggiori costi energetici, l'inflazione dovrebbe rimanere al di sopra del 10% nei prossimi mesi, prima di iniziare a diminuire", viene aggiunto.