(Teleborsa) - La corsa dei prezzi del gas impegna i governi europei, da un lato, a lavorare a piani di risparmio energetico in vista dell'inverno con l'incognita di possibili tagli ulteriori da parte russa sulle forniture, dall'altro ad intervenire per ridurre il carico degli extra costi su famiglie e imprese.
Secondo un' analisi del think tank Bruegel, Roma, come tutti sanno tra le più esposte con Berlino al flusso di gas dalla Russia, finora è la seconda per valore assoluto degli interventi, circa 50 miliardi. Prima di noi Berlino, con 60.
Parallelamente, come detto, si continua a lavorare a piani di risparmio. La Francia, ad esempio, unificherà le regole che vietano la pubblicità luminosa tra l’una e le sei del mattino e introdurrà a livello nazionale il divieto di lasciare aperte le porte delle attività commerciali riscaldate o climatizzate. Il provvedimento non dovrebbe riguardare però stazioni ed aeroporti.
Monumenti storici spenti di sera e una temperatura che non superi i 19 gradi negli edifici pubblici e negli uffici durante la giornata: questa la stretta varata dal consiglio di gabinetto di Olaf Scholz, in Germania, mentre non si esclude la possibilità di arrivare al razionamento delle docce, in caso - ovviamente - di una grave interruzione dell’approvvigionamento. Non lo ha escluso il senatore Jens Kerstan: in caso di "una grave carenza di gas, l’acqua calda potrebbe essere resa disponibile solo in determinate ore del giorno".
Intanto, è notizia ormai nota che il gas in Germania costerà più caro. "Un passo difficile ma necessario". Con queste parole il ministro tedesco dell’Economia, Robert Habeck ha commentato l’introduzione di una tassa sul gas che andrà a gravare sulle tasche dei consumatori tedeschi e anche delle imprese.