(Teleborsa) - La Banca centrale europea deve integrare le considerazioni climatiche nei modelli econometrici che utilizza per la propria politica monetaria, poiché "il cambiamento climatico sta avendo un chiaro impatto, soprattutto sull'inflazione". Lo ha affermato Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea (BCE), sottolineando che "se nel mondo si verificano sempre più disastri climatici, siccità e carestie, ci saranno ripercussioni sui prezzi, sui premi assicurativi e sul settore finanziario. Dobbiamo tenerne conto".

Lagarde ha ricordato che da quando è diventata la numero uno dell'istituzione di Francoforte, tre anni fa, si è voluta occupare non solo di politica monetaria, ma anche di temi come il cambiamento climatico e i diritti delle donne. Ciò non è stato facile, ha ammesso, ma "grazie all'intelligenza e alla buona volontà dei membri del Comitato esecutivo della BCE e dei governatori, e dopo una buona dose di persuasione, abbiamo integrato la necessaria lotta contro il cambiamento climatico nelle basi della nostra strategia".

La BCE si sta impegnato a rendere più "ecologico" il proprio portafoglio di asset. In pratica, ha spiegato Lagarde, ciò significa che, in futuro, "quando prestiamo denaro a futuri debitori, chiederemo loro di impegnare più garanzie per gli asset brown che per gli asset verdi se i primi costituiscono un rischio maggiore".

La presidente della BCE si è detta consapevole delle difficoltà di definire un investimento green. "Il problema è che ce ne sono decine (di sistemi di rating, ndr) e variano da paese a paese. Alcuni sono organizzati per linea di attività, altri per area geografica. Posso immaginare che questi standard ambientali, sociali e di governance saranno armonizzati e rafforzati piuttosto rapidamente".

A una domanda che le chiedeva se questo basterà questo per evitare il greenwashing, ha risposto: "Lì interverrà il braccio di vigilanza della BCE: stiamo già effettuando gli stress test ma in seguito dovremo fare sul serio. La buona volontà e la determinazione della US Securities and Exchange Commission e di Emmanuel Faber alla guida dell'International Sustainability Standards Board per l'armonizzazione dei "green standard" ci permetteranno di fare un po' di pulizia rispetto al greenwashing. Ci sposteremo verso l'eliminazione".