(Teleborsa) - Come da attese, il prezzo del gas in Europa apre la seduta in forte rialzo. I livelli attuali, circa dieci volte quelli dello stesso periodo del 2021, sono difficili da sostenere per le industrie e per le famiglie, già duramente colpite da un'inflazione galoppante. Siccome la domanda di energia si mantiene elevata, la diminuzione delle forniture dalla Russia (con il flusso del Nord Stream 1 ad appena il 20% della capacità) fa schizzare i prezzi e alimenta le preoccupazioni per l'inverno.
Il prezzo dei contratti futures del gas TTF, utilizzati dagli operatori come benchmark per il mercato europeo, mostra un rialzo del 10,6% a 270,5 euro/MWh alle 9.20 ora italiana, dopo aver toccato anche i 276 euro/MWh poco dopo l'apertura. A giugno i prezzi erano scesi a 84 euro/MWh, poco sopra i livelli pre-conflitto, per poi ripartire al rialzo sulla prospettive di un taglio totale delle forniture da parte della Russia.
Venerdì Gazprom ha detto che il gasdotto Nord Stream 1, che fornisce gas dalla Russia all'Europa sotto il Mar Baltico, sarà chiuso dal 31 agosto al 2 settembre per manutenzione. Al termine della manutenzione, riprenderà il flusso di 33 milioni di metri cubi al giorno, ha sottolineato il colosso energetico russo a controllo statale. L'annuncio sta sollevando nuovamente preoccupazioni sul fatto che il collegamento non tornerà in servizio come previsto dopo i lavori.
Nella giornata odierna, le forniture di gas russo all'Europa attraverso le principali rotte di esportazione dovrebbero rimanere al livello dei giorni precedenti di circa 41,6 milioni di metri cubi al giorno in transito attraverso l'Ucraina e 33,5 milioni di metri cubi tramite Nord Stream, scrive l'agenza russa Tass.